giovedì, 25 Aprile 2024

Voli low cost a Catania per rilanciare l’extralberghiero

Lettera aperta di una dozzina di associazioni che denunciano -30% di presenze in 4 anni

Un crollo delle presenze turistiche di oltre il 30% in quattro anni che ha costretto alla chiusura agriturismi e B&B del catanese. Ma la soluzione c'è. "Bisogna attrarre i turisti del nord Europa con i voli low cost, come hanno già fatto a Trapani". La pensano così i gestori delle piccole strutture alberghiere di Catania e provincia che hanno scritto un documento dal titolo "Apriti cielo Fontanarossa" in cui rivolgono un appello ai candidati alla presidenza della Regione, ai presidenti delle province della Sicilia orientale, alla camera di commercio di Catania.
Una lettera aperta, firmata da un lungo elenco di associazioni di esercenti, come Agriturist e Confagricoltura, e che su Facebook in pochi giorni è stata condivisa da oltre mille persone. All'interno del documento si chiede l'apertura dell'aeroporto di Comiso ed altri impegni concreti "per risolvere una crisi resa ancora più pesante da un sistema di comunicazioni aeree insufficiente".
E la crisi di Wind Jet non ha fatto che aggravare la situazione, come denuncia Saro Romeo, vice direttore delle Strade del vino e dei sapori dell'Etna che raggruppa circa 60 piccole strutture alberghiere del territorio etneo.
"Purtroppo in Sicilia per anni si sono investiti fondi pubblici per far aprire centinaia di bed and breakfast, ma rimarranno vuoti – sottolinea Emanuela Panke, direttore di Strade del vino dell'Etna – il turismo short break, ovvero quello fatto di viaggi brevi tipico di queste strutture, si fonda soprattutto sui voli a basso prezzo. La soluzione è dare incentivi alle compagnie, rompendo il monopolio Alitalia".

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