lunedì, 25 Novembre 2024

Foody sbarca anche in Sicilia: ora i turisti possono mangiare come e con i local

Sbarca anche in Sicilia “Foody”, la piattaforma di turismo enogastronomico che consente a chiunque di proporre ai cosiddetti food travellers esperienze mangerecce a contatto con i local.

La Sicilia infatti è stata inserita tra le dieci regioni selezionate in termini di attrattività turistica e cultura enogastronomica. “L’idea – spiega Elena Bisio co-founder di Foody assieme a Michele Arleo, Simone Campinoti e Rishabh Jain su lasicilia.it – era creare una piattaforma in cui le persone del posto potessero offrire esperienze enogastronomiche ai viaggiatori. Non proponiamo guide turistiche, proponiamo relazioni con le persone”.

In pratica, Foody è la versione enogastronomica di Airbnb: infatti invece di offrire un posto dove dormire, il portale offre ai viaggiatori attività enogastronomiche. A Palermo, ad esempio, si può scegliere di fare un street food tour tra panelle e sfincioni, a Modica scopire i segreti della lavorazione del cioccolato, o salire sull’Etna per partecipare ad una vendemmia.

Chi vuole proporre la propria esperienza food, deve registrarsi su https://www.foodyexperience.com, creare un profilo personale e presentare, anche con foto, la propria attività enogastronomica, specificando la propria disponibilità e il prezzo. L’idea viene esaminata e, se interessante, entra a far parte della lista delle attività. A quel punto il viaggiatore a caccia di “esperienze”, prenota l’attività e paga on line all’host.

Per stare su Foody non si paga, ma c’è un costo del servizio del 22% che viene applicato per il 10% al viaggiatore che prenota e per il restante 12% all’host secondo il modello utilizzato da altre piattaforme come, per esempio, proprio Airbnb.

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