venerdì, 22 Novembre 2024

Grand Hotel Principe di Piemonte, Salvatore Longo è il nuovo direttore

Salvatore Longo è il nuovo direttore del Grand Hotel Principe di Piemonte. Longo, dopo una lunga carriera all’estero, arriva a Viareggio con il suo bagaglio di esperienza cosmopolita. Un albergo iconico della Versilia come il Grand Hotel Principe di Piemonte non poteva che aspirare al meglio: un direttore italiano ma dalla lunga esperienza maturata in giro per il mondo, un esperto del Food&Beverage che va ad unire la propria professionalità ad uno Chef stellato come Giuseppe Mancino, un direttore ma prima di tutto un uomo che porta con orgoglio la bandiera di un servizio umano ed empatico, proiettato verso il cliente non solo durante il suo soggiorno ma anche nelle fasi immediatamente precedenti e successive.

Con Salvatore Longo inizia al Grand Hotel Principe di Piemonte l’era del ‘leading by example’: l’esperienza al fianco di grandi mentor e coach ha radicato una coscienza ben chiara nel nuovo direttore: una squadra è tale quando il leader è protagonista sul campo oltre che osservatore ed i valori di leadership sono un elemento fondamentale per il successo di tutti.

Longo è uno di quei direttori d’albergo che diventano d’esempio ai giovani, uno di quelli capaci di testimoniare la stupenda favola che può vivere chi lavora nell’hotellerie: studio, serietà e gavetta sono la chiave per arrivare lontano, perché in questo settore la meritocrazia conta davvero. Lo dimostra il suo curriculum, ricco di esperienze e dal percorso evidente: inizia i suoi studi all’Istituto Alberghiero Perotti di Bari e sin da giovanissimo inizia a maturare le sue esperienze all’estero. Prima in Svizzera, poi in Germania comincia a formarsi una professionalità che lo porterà a collaborare con chef stellati in giro per il mondo e a passare con naturalezza dalle isole dei Caraibi fino a una delle nostre isole più belle, la Sicilia. Tutto questo passando per l’Inghilterra, gli Emirati Arabi, la Scozia e ancora la Germania.

Dopo diciotto anni di esperienza estera Longo voleva tornare in Italia e guardando il suo curriculum si capisce il perché: le esperienze all’estero ne hanno plasmato la coscienza e la sua grande professionalità si è costruita in un mosaico di culture che lo rendono oggi il direttore perfetto per una struttura ricettiva come il Grand Hotel Principe di Piemonte.

L’Italia come obbiettivo e una regione, la Toscana, come approdo sognato e cercato per Salvatore Longo che arriva a Viareggio dopo l’esperienza a Firenze come direttore dell’Hotel Lungarno. “Sicuramente l’Italia mi mancava e dopo diciotto anni in giro per il mondo volevo mettere in pratica la mia esperienza nel mio paese natale e vedere se fossi capace di raggiungere gli stessi successi anche a casa mia. La Toscana è una regione di incredibili risorse e cultura con un turismo diversificato e sviluppato e per questo è un banco di prova interessantissimo per chi fa il mio lavoro – ha detto Longo – Ho sempre ritenuto fondamentale essere in prima persona nel rapporto con gli ospiti, soprattutto in situazioni di criticità dove l’ospite ha il pieno diritto di godere dell’importanza dovuta. I social media hanno cambiato lo stile manageriale ma ritengo importante che ogni singola review sia gestita in modo individuale e che ogni problematica venga approfondita seriamente ed in modo obiettivo per apportare eventuali modifiche. Questo approccio, nella mia esperienza, ripaga nel tempo e le prenotazioni lo confermano”.

Longo, nel corso della sua carriera, ha avuto modo di collaborare attivamente con numerosi chef stellati. Per questo, l’esperienza che si apre al Grand Hotel Principe di Piemonte con lo Chef Giuseppe Mancino, due stelle Michelin, diventa di grande importanza: “Ho lavorato con diversi chef stellati e posso dire che è un grande privilegio essere vicini a tali artisti che amano ed esprimono giornalmente con passione la loro creatività. Oggi in un grande albergo si dà quasi per scontato che una camera sia piena di comfort ma quello che fa la differenza sono le qualità dei servizi ristorativi e soprattutto una cucina di alta gamma che rispecchi la grande tradizione culinaria italiana”.

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