Si è svolto ieri a Firenze il convegno ‘Sharing Competition & Turismo Sostenibile’, organizzato da Fiavet Toscana e Federalberghi Firenze, dedicato al tema dell’overtourism e dello spopolamento dei centri storici delle principali città d’arte europee. Presente Alessandro Tommasi, public policy manager di AirBnb Italia. Presenti all’incontro Paola Concia, assessore al Turismo; Stephan von Dassel della municipalità di Berlino e Tom Copley di quella di Londra. Presente anche l’avvocato Tessari, legale di Fiavet Toscana e Federalberghi, a cui è spettato il compito di delineare il quadro normativo vigente. “Airbnb vuole dialogare con le istituzioni e il mondo degli operatori turistici per provare davvero a costruire o quantomeno condividere delle idee sul futuro del turismo a Firenze”, ha affermato Alessandro Tommasi, public policy manager di Airbnb Italia – Milano è stata in grado di decentralizzare, lo abbiamo visto: Firenze ha una conformazione diversa ma c’è una sfida importante. Quello che noi abbiamo fatto qua l’anno scorso con lo Ied seguendo la tramvia, quindi andando insieme a riscoprire le aree, i quartieri, creando una storia”. “È l’ora di prendere dei provvedimenti: è evidente che vanno messi dei limiti, come in altre città che certamente non possono essere tacciate di non essere al passo con la contemporaneità”, ha detto Pier Carlo Testa, presidente di Fiavet Toscana – L’interesse più grande da salvaguardare in questo momento è la salvaguardia del patrimonio di Firenze, cioè la sostenibilità del turismo: il paradosso di Airbnb è che si vende l’autenticità di Firenze, ma in realtà si contribuisce fortemente a snaturarne l’identità, e a farla diventare una città di case in affitto per turisti. Una delle cose che noi rivendichiamo è che Airbnb scenda sullo stesso nostro terreno, affinché ci facciamo concorrenza con le stesse regole, perché questa è la base dell’economia di mercato” “Non siamo TO, siamo un portale elettronico”, ha aggiunto Tommasi, rispondendo a chi chiedeva loro perché si sentano esentati dal seguire le norme vigenti in materia di vendita di pacchetti turistici, che dovrebbero comprendere anche le “experiences”. “Forse noi non abbiamo letto bene il codice del turismo e la legge regionale, entrambe in vigore – ha risposto Pier Carlo Testa, presidente di Fiavet Toscana – però da nessuna parte nei testi abbiamo trovato l’opzione, per gli operatori che hanno un proprio portale elettronico, di ignorare per questo gli adempimenti amministrativi, fiscali, assicurativi e sulla sicurezza”.