“La gestione del post-naufragio della Concordia ha prodotto ricchezza per l’isola del Giglio e non è stata alterata negativamente l’attrattività turistica dell’isola”. È quanto è stato detto al processo di Grosseto da Giuliano Noci, consulente di Costa Crociere, pro-rettore del Politecnico di Milano e ordinario di ingegneria economica e gestionale.
In un’udienza precedente il Comune del Giglio, tramite uno studio effettuato dal professor Carlo Scarpa, aveva chiesto 200 milioni di euro di danni a Costa Crociere proprio per gli eventi post-naufragio.
Costa Crociere spa nel processo di Grosseto è anche responsabile civile per gli effetti del naufragio – accanto all’imputato Francesco Schettino – oltreché parte civile.
Il professor Noci ha parlato di arrivi “addirittura superiori nell’agosto del 2014 rispetto a quelli prima dell’incidente, da una media di 54 mila a 55 mila e non sono state intaccate le infrastrutture turistiche, inoltre la probabilità che si ripeta un evento del genere è nulla e l’impatto sull’ambiente e sul suolo isolano è stato nullo. Non rilevabile – continua Noci – il danno biologico e anche il danno di immagine non sussiste”.
Lo specialista ha contestato anche “l’affermato calo turistico rispetto al contesto della Costa d’Argento e delle isole dell’Arcipelago toscano. E, dati alla mano, ha dimostrato che il numero dei veicoli sbarcati è rimasto stabile (tra il 2007 e il 2013 tra i 32mila e i 34mila annui)”.
Infine, Noci ha evidenziato che “al Giglio è già tornata la normalità, la notorietà dell’isola è accresciuta anche su base internazionale ed è positiva l’immagine dei gigliesi e del loro coraggio”.