mercoledì, 24 Aprile 2024

Le città e i borghi toscani tra resilienza e trasformazione nel post pandemia

Il futuro del turismo passa attraverso i borghi. Intesi non più come paesaggistici contenitori di seconde case dove trascorrere il weekend, ma gioielli da salvaguardare, da abitare e da valorizzare. Anche di questo si parla oggi e domani, 11 e 12 novembre, durante “Le città toscane e l’ambiente dopo la pandemia. Resilienza o trasformazione?”, il convegno in onore di Marco Dezzi Bardeschi a cura di Gaspare Polizzi e Renzo Manetti in programma all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze in via Orsanmichele 4. Una riflessione – a cui è possibile partecipare come pubblico in streaming su zoom – a tutto tondo sulle città toscane e sulla necessità di una trasformazione all’insegna di cultura, ambiente, istruzione e ricerca.
L’intervento principale sarà quello di Francesco Gurrieri, architetto e membro dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze, tra le più note “archistar” italiane nel mondo. Sono previste anche le relazioni di Guido Chelazzi e Giacomo Marramao a cui seguirà la tavola rotonda moderata da Paolo Ermini con Fernando Caruncho, Bernardo Gozzini e Gaspare Polizzi sulla sostenibilità ambientale prima e dopo la pandemia.
“In vista del panorama, del tutto imprevisto, che si presenterà dopo l’emergenza sanitaria – dicono gli organizzatori – è forse necessaria una spinta più che alla resilienza ad una vera e propria trasformazione strutturale e di mentalità, funzionale a un riequilibrio ambientale, promuovendo la valorizzazione e la tutela degli spazi pubblici, perché la città sia percorribile con una mobilità privata e pubblica integrate, con un trasporto ecosostenibile, perché sia decorosa e bella in centro e in periferia; riflettendo su nuove forme dell’abitare gli spazi privati. Si impone quindi una radicale trasformazione culturale e antropologica, che torni a mettere al centro della vita nelle città toscane la cultura, l’istruzione, la ricerca. Per far questo occorrono linee guida da perseguire con le competenze multidisciplinari di una scienza delle città, in un progetto di pianificazione urbana che va oltre la durata delle giunte comunali”.
In particolare nella relazione che sarà presentata da Gurrieri – dove si ripercorre a volo d’angelo la storia dei borghi, intesi come piccole aggregazioni che si sono prima svuotati il secolo scorso per una “fuga” verso le città e che oggi vivono una nuova epoca – si legge: “Possiamo interrogarci sul futuro di questi borghi: alternativa urbana o manierato concept per le vacanze? La risposta non può che essere articolata ed afferente a ciascun caso. Diciamo intanto che occorre studiare, analizzare ogni caso, rimettendo in moto quelle analisi urbane che da troppo tempo si sono trascurate. Il territorio, con tutte le sue sedimentazioni necessita di restauri e manutenzioni continue come ogni altra opera d’arte. Ma soprattutto sembra rendersi necessaria un’analisi, uno studio sistematico di carattere urbanistico-territoriale che consenta, sulla base di una conoscenza certa, di programmare un Piano di salvaguardia e rigenerazione dei Borghi toscani, da affrontare con la Regione Toscana”.

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