Carrara, dalle cave di marmo ai set cinematografici
martedì, 04 Marzo 2025
Carrara, con il suo candido marmo e un panorama straordinario che unisce le Alpi al mare, è un set naturale che i registi non smettono mai di amare. Lo dimostra il successo di ‘The Brutalist’ – film premiato agli Oscar 2025, girato in parte tra le sue iconiche cave. Carrara non è nuova al grande schermo: già nel 1897 i fratelli Lumière ne avevano intuito il fascino, immortalando la ferrovia marmifera a Fantiscritti. Da allora, la magia delle cave è stata la cornice per scene memorabili: dalle locomotive de La strada dei giganti agli inseguimenti di 007 – Quantum of Solace, fino a diventare la location per capolavori come Il Peccato di Konchalovsky, senza dimenticare videoclip e fiction.
Vedere le cave è come infilare il naso dietro le quinte della grande opera del marmo. Ce ne sono 84, tutte attive, tutte affaccendate, con i blocchi pronti per partire verso il mondo intero che sembrano giganti addormentati. Ci si può arrivare in jeep o a piedi, ma comunque si va lì per restare affascinati, anzi ipnotizzati. Da qui, basta un breve viaggio per raggiungere Colonnata, borgo che sa di altri tempi, abbracciato dalle montagne e pieno di storie. E poi, ovviamente, c’è il lardo: candido, morbido, speziato.
Carrara non si ferma qui. È una città vivace, creativa, piena di giovani che arrivano da ogni dove per studiare scultura all’Accademia di Belle Arti. Qui le mani lavorano il marmo, certo, ma anche la fantasia. Lo si vede al mudaC | museo delle arti Carrara.
La Street Art invece racconta una Carrara underground, collegandone lo spirito artistico con quello più strettamente urbano. Partendo da Vicolo San Piero, si possono ammirare 250 metri di murales nati dall’attività di rigenerazione urbana del Circolo dei Baccanali, per poi spostarsi in piazza delle Erbe – cuore partigiano di Carrara – con la pittura murale dedicata a Francesca Rolla degli Orticanoodles. Tappe più periferiche sono Via Carriona, Impollinemesi sulla scalinata Monterosso di Zed1, Il muro delle rose, in Via del Cavatore, sulla parete esterna dell’Ente Cassa Edile di Massa-Carrara, raccolte da Enzo Tinarelli e Suzanne Spahi e il murale di Tellas ad Avenza.