‘Ask Me!’ è il nuovo progetto di accoglienza turistica messo in campo dal Comune di Arezzo mette in collaborazione con i commercianti del centro storico. Già lo slogan è un invito ai visitatori a chiedere informazioni per orientarsi meglio in città. Basterà entrare nei punti vendita che espongono il logo per avere dai commercianti le risposte ai quesiti di chi arriva in città magari. Orari di treni e bus, numeri di telefono di taxi o assistenza medica, informazioni generali su chiese, musei e su quanto c’è da fare e vedere ad Arezzo e dintorni. Il tutto, condito con l’entusiasmo di chi la città la vive tutti i giorni. Finora sono trenta i ‘friendly information point’, ovvero negozi dove, in via amichevole e assolutamente gratuita, gli operatori si prestano a dare una prima assistenza ai visitatori. Ma l’elenco è in costante aggiornamento e l’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le attività commerciali del centro. Ogni punto ‘Ask Me!’ sarà rifornito di cartine e un libretto di ‘pronto soccorso informativo’ con numeri, orari ed altre notizie utili.
“Il risultato è un bel lavoro di sinergia tra tutti – commenta Pasquale Macrì, assessore al turismo – Siamo vicini ai percorsi di interesse turistico e contemporaneamente garantiamo un servizio che ha tempi di apertura più ampi di quelli dei normali sportelli. Con questo progetto coinvolgiamo i cittadini nello sviluppo del turismo e della città. Tutti dobbiamo essere facilitatori del sistema turistico perché una città ha questa vocazione nella misura in cui è capace di accogliere i visitatori”.
“Con Ask Me! abbiamo centrato un altro obiettivo, quello di coinvolgere i negozi nella rete di accoglienza turistica di Arezzo – dice Anna Lapini, presidente Confcommercio Arezzo – in fondo sono proprio bar, ristoranti e negozi i primi luoghi di incontro fra i turisti e la città. Anzi, come dimostra la recente indagine di Sociometrica, spesso i turisti legano le proprie sensazioni e ricordi di viaggio più ai locali e alle botteghe che non ai classici siti monumentali. Perché è lì che incontrano la gente, fanno esperienza del territorio e delle sue peculiarità. Nei negozi, insomma, si respira molto della cultura e della storia dei luoghi ed è bene che gli operatori ne siano consapevoli per svolgere al meglio il proprio mestiere ed essere degni portavoce della città”.