É nata ‘Arezzo Intour – innovation & tourism’, Fondazione con cui sarà gestita l’intera destinazione turistica Arezzo. Turismo e innovazione sono le due anime di questa esperienza, ad oggi unica in Italia, che basa la sua operatività sulla sinergia tra pubblico e privato, attraverso meccanismi di reale condivisione e attivazione di processi virtuosi.
Il Comune di Arezzo ha appena chiuso il triennio 2015-2017 con una crescita storica che ha visto un più 36 per cento di presenze nelle strutture ricettive della città; ecco allora che la nascita della Fondazione è un passo obbligatorio per offrire sistematicità all’offerta turistica del territorio e gestire il turismo in modo professionale ed innovativo.
Arezzo Intour, realtà pubblica senza scopo di lucro, che ha il Comune di Arezzo come socio fondatore, unisce i vantaggi principali dell’ente pubblico quali la garanzia di trasparenza, l’accesso alle opportunità di finanziamento e servizi, con il dinamismo dell’imprenditoria privata.
Innovativo anche il modo in cui verrà composto il board della Fondazione. Affinché l’attività dell’ente possa essere largamente e realmente condivisa si è voluto incentivare la partecipazione anche di piccoli privati, abbattendo barriere economiche limitanti.
Si potrà diventare soci secondo due diverse modalità: ci saranno soci partecipanti (che dovranno garantire un contributo importante di adesione) e soci sostenitori (a cui sarà chiesto un contributo minimo valutabile anche in servizi). Il cda di Arezzo Intour sarà composto da 6 persone di cui 3 nominate dal comune e 3 espresse dai soci (2 dai soci partecipanti e 1 dai soci sostenitori). Tutti potranno partecipare alle scelte strategiche della destinazione.
Arezzo Intour prevede anche un’assemblea per altri enti pubblici che potranno aderire in modo gratuito alla Fondazione e costruire insieme al Comune di Arezzo strategie di area vasta che superino i confini territoriali.
Un progetto così originale da dover cambiare anche “il linguaggio” del turismo: si è infatti dovuto trovare un nome nuovo per indicare una struttura che fino ad oggi non esiste. E così il DMO (Destination Management Organization) diventa DDM (Digital Destination Management) il nuovo modello operativo, ‘nativo digitale’ che farà dell’innovazione il suo pilastro. Il DDM vedrà la formazione un vero e proprio laboratorio di idee che porterà alla costruzione di contenuti e servizi digitali grazie a un team di web & social media specialist.
Il Comune di Arezzo investirà importanti economie a sostegno di Arezzo Intour, e fornirà un supporto fondamentale anche in termini di forza lavoro. Inoltre, altra importante novità a livello nazionale, sarà il primo Comune a legare l’intero introito della tassa soggiorno a questa nuova realtà che, da statuto, si dedicherà completamente alla gestione della destinazione. Un modo per garantire che il 100&% dei proventi sia finalizzato al turismo.
Una sfida ambiziosa che mette nelle mani di questo nuovo ente attività importanti come il miglioramento dell’informazione e dell’accoglienza, la gestione del brand turistico e del marketing territoriale fino ad arrivare al coordinamento dei grandi eventi e dei rapporti con gli stakeholder locali, non ultimo, il rafforzamento di sinergie con tutte le altre eccellenze del territorio provinciale.
Arezzo Intour è il risultato di un progetto che nasce due anni fa nella mente dell’assessore al turismo del Comune di Arezzo, Marcello Comanducci con l’obiettivo di far emergere la città toscana, bellissima ma ancora poco conosciuta, nel panorama turistico nazionale.
“Il nostro – spiega Comanducci – è stato un percorso condiviso e partecipato. L’esigenza era quella di avere uno strumento operativo che riuscisse a mettere in campo progetti strategici per il turismo superando le lentezze burocratiche che non consentono di essere tempestivi come necessario e neppure di lavorare con una visione programmatica adeguata. Arezzo Intour vuole essere la sintesi tra l’anarchia e la burocrazia che spesso regnano in questo settore a favore dell’organizzazione e della professionalità. Chi opera nel turismo, se vuole crescere, non può più improvvisare. E’ questo un esperimento unico in Italia che offre la possibilità di partecipazione a tanti privati. Crediamo in un lavoro di squadra e crediamo nell’innovazione: spesso ci troviamo davanti a progetti per il turismo pur belli e complessi, che quando nascono sono già vecchi. Arezzo Intour ci permetterà di essere incisivi, di vivere il presente, immaginando al meglio il futuro”. www.arezzointour.it