La stagione invernale 2013-2014 in Trentino ha visto un calo degli sciatori del 9-10%. La causa sarebbe la troppa neve. È quanto rivela un'indagine condotta dall'Osservatorio turistico della montagna.
”Nei mesi di gennaio e febbraio – dicono gli osservatori – il cattivo tempo e le nevicate abbondanti hanno scoraggiato i turisti meteodipendenti, soprattutto quelli del weekend”.
Secondo i dati forniti dalle società che gestiscono gli impianti, si è registrato un -6% a Madonna di Campiglio e -4% nelle Valli di Fiemme e Fassa. Ha retto in termini di skipass venduti la ski area Folgarida-Marilleva.
“Le condizioni della neve – dicono alcuni direttori delle apt – sono state ottime nel mese di marzo ma la situazione positiva non è stata sfruttata: a fine marzo molti alberghi hanno già chiuso”.
Sciatori a parte, per il movimento turistico si parla di una sostanziale tenuta territoriale, ma non per tutti. Sono andate meglio le valli di Fassa e Fiemme, Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza, tutte legate alla crescita dei flussi internazionali che hanno ‘tamponato’ la costante flessione dei turisti italiani. A fare la parte dei protagonisti russi e polacchi, ormai con una capacità di spesa superiore a quella degli italiani. “Le corse per prenotare settimane bianche da parte degli italiani sono un ricordo”, dicono gli osservatori.