La Funivia Ghiacciai della Val Senales compie 50 anni
03 Luglio 2025, 10:00
Feste, musica, sconti e buon cibo saranno gli ingredienti che accompagneranno le tante iniziative del mese di luglio, tutte volte a celebrare i 50 anni dell’Alpin Arena Senales, ovvero, l’area che include la Funivia Ghiacciai della Val Senales, che fu inaugurata proprio nel luglio del 1975, con il primo viaggio ufficiale.
All’inizio degli anni ’70, infatti, un piccolo gruppo di imprenditori iniziò a pianificare lo sviluppo del comprensorio sciistico, cappeggiati dal giovane e intraprendente contadino Leo Gurschler, di Maso Corto, che aveva una visione precisa: consentire a tutti di sciare 12 mesi all’anno, costruendo un’area sciistica in cima al ghiacciaio.
Da allora tanta innovazione e visione che hanno portato fino al 2014, quando il Gruppo editoriale altoatesino Athesia ha iniziato un processo di acquisizione fino a divenire, nel 2018, azionista di maggioranza, con successivi importanti investimenti come la costruzione della piattaforma Iceman Ötzi Peak, a 3.251 metri sulla vetta Grawand (2020), la pista Leo Gurschler e quella di gara Lazaun.
Poi, nel 2023, l’importantissima costruzione della nuova Funivia dei Ghiacciai della Val Senales e, nel 2024, quella della stazione a valle, con il nuovo ristorante e l’ampio parcheggio.
L’Alpin Arena Senales, il comprensorio sciistico intorno a Maso Corto (2.011m. slm), si prepara, quindi, a festeggiare i 50 anni nel pieno del proprio progetto di sviluppo, con 42 km di piste e 11 impianti, a un’altitudine compresa tra i 2.011 e i 3.212 metri. In estate l’area si trasforma nel posto ideale dove passare le proprie vacanze, tra tante proposte di attività e un clima fresco, con numerosi sentieri, vie ferrate, percorsi attrezzati, per concedersi giornate in “quota”, lontano dall’afa cittadina.
La prima iniziativa per celebrare questa ricorrenza è prevista il 6 luglio quando ci sarà una grande festa nell’area di Lazaun, con sconto del 50% per l’uso della cabinovia, oltre a musica e tanto divertimento.
Il 12 luglio, alla presenza di autorità e personaggi del mondo della politica e dello sport, una celebrazione riservata a un numero selezionato di invitati. Il giorno seguente, la grande festa di Maso Corto, anche in questo caso con sconto del 50% per l’utilizzo della funivia, per potersi recare a 3.251 e ammirare la citata piattaforma Iceman Ötzi Peak da dove si possono vedere 126 cime oltre i tremila di tre Nazioni (Italia, Austria e Svizzera).
Dalla stazione a monte è consigliabile visitare anche l’installazione Our Glacial Perspectives, dell’artista danese Olafur Eliasson (sempre sul Grawand), a oltre 3.200 metri, raggiungibile a piedi percorrendo un sentiero di 410 metri, seguendo la cresta sopra i ghiacciai. Lungo il tragitto, si incontrano 9 portali che rappresentano la durata delle ere glaciali, mentre, al termine del percorsosi si trova una grande sfera, chiamata Pavillon, utilizzata anche come strumento astronomico.
Tra l’installazione Our Glacial Perspectives e la piattaforma panoramica Iceman Ötzi Peak, si erge l’hotel più alto d’Europa, il Glacier Hotel Grawand (www.grawand.com) un tre stelle direttamente sul ghiacciaio dell’Alpin Arena Senales.
Questo hotel ha una storia particolare, perché di certo fu un’impresa costruirlo su questa cima. Nel 1972, infatti, fu spianata un’area di circa 7.000 m² sul ghiacciaio e i primi lavori in cemento furono eseguiti nella primavera del 1973. L’hotel fu completato nella primavera del 1975 e inaugurato con il primo viaggio in funivia il 12 luglio 1975. Fu costruito per ospitare un massimo di 80 persone, con un ristorante, una terrazza, degli edifici di servizio e un garage, per i gatti delle nevi.
Infine, il 20 luglio, ultima festa alla Baita Teufelsegg e al Rifugio Bellavista, sempre con musica, buona cucina e, anche in questo caso, sconto sull’utilizzo degli impianti di risalita.
Nel prossimo futuro è prevista anche la sostituzione degli attuali impianti, come per esempio il Gletschersee e il Finail (per ammodernamento), oltre a importanti investimenti nel settore alberghiero, in quello outdoor e in nuove piste downhill per mountain bike, proseguendo il visionario progetto del pioniere Leo Gurschler.