Sabato verranno inaugurati 2 nuovi Centri Visita, a Norcia e nella frazione di Castelluccio. Le due cerimonie si terranno a Norcia alle 11 e a Castelluccio alle 16, alla presenza del sindaco Gian Paolo Stefanelli, dell’assessore al turismo Lavinia D’Ottavio e dei rappresentanti degli enti che hanno sostenuto e patrocinato i due progetti (la Provincia di Perugia, la Comunanza Agraria di Castelluccio e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini).
Il Centro Visite di Norcia, ospitato nei locali del Centro di Commercializzazione dei prodotti tipici in via Solferino, avrà come tema quello degli ‘Antichi Mestieri’.
“Il Centro Visita ‘Antichi Mestieri’ di Norcia – spiega Stefanelli – svolgerà una funzione strategica finalizzata sia all’accoglienza turistica sia all’educazione ambientale, rivolta prioritariamente alle migliaia di visitatori che scelgono il Parco dei Sibillini come meta per le loro vacanze, ma anche alle scuole di ogni ordine e grado”.
“Il suo scopo – aggiunge D’Ottavio – sarà quello di potenziare le capacità di promozione e di fruizione dell’offerta turistica del territorio, quindi di fornire un servizio utile sia alla comunità e alle associazioni locali che ai visitatori, con il coinvolgimento di storici del territorio, esperti antropologi degli usi e costumi della Valnerina, educatori e specialisti e con l’organizzazione di eventi finalizzati alla valorizzazione degli antichi mestieri, quali, ad esempio, laboratori e corsi di formazione”.
Il Centro Visita di Castelluccio è ospitato presso l’Oratorio del SS. Sacramento. La sua missione sarà quella di valorizzare i contesti culturali e ambientali dell’area come ‘luoghi della memoria’, promuovendone e favorendone la conoscenza. Le sue attività andranno dall’informazione al monitoraggio, dall’educazione ambientale alla programmazione di convegni destinati a catturare l’interesse non solo dei turisti – visitatori ma anche dei residenti, e di incontri formativi integrativi dell’offerta didattica scolastica. Altri obiettivi del Centro visite saranno quelli di promuovere una rete telematica con gli altri Centri di accoglienza del Parco, della Provincia e della Regione nonché di studiare, pianificare e mettere a disposizione percorsi fruibili agibili e privi di barriere architettoniche, ma comunque rappresentativi delle emergenze ambientali e culturali del territorio.