mercoledì, 20 Novembre 2024

Save inaugura nuovo depuratore acque all’aeroporto di Venezia

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, l‘aeroporto di Venezia ha inaugurato il nuovo impianto per la depurazione delle acque reflue che permette il loro utilizzo per usi non potabili, minimizzando così il consumo di acqua potabile. Il nuovo depuratore sostituisce il precedente ed è un modello di applicazione di economia circolare, con caratteristiche di ultima generazione adottate anche in vista dei futuri incrementi di traffico dello scalo.
L’infrastruttura si iscrive nell’impegno di SAVE per la salvaguardia dell’acqua, tra le cui attività rientra il bacino di laminazione di recente attivato finalizzato alla tutela del territorio limitrofo.
Per l’aeroporto di Venezia, la Giornata mondiale dell’Acqua coincide quest’anno con l’attivazione di un nuovo impianto di depurazione delle acque reflue, che costituisce un ulteriore passo innovativo nella gestione dell’acqua, risorsa di per sé preziosa e limitata. Un’attenzione che si è di recente concretizzata anche nella realizzazione di un bacino di laminazione, un invaso realizzato nell’area di Ca’ Noghera, che funge da collettore in caso di acque meteoriche straordinarie. Opere che si aggiungono al trattamento di depurazione delle acque meteoriche e ai lavori periodici di riqualifica delle barene.
Il nuovo impianto di depurazione è un modello di applicazione di economia circolare. La principale caratteristica consiste infatti nel riutilizzo, per usi non potabili, dell’acqua ottenuta dal processo di depurazione: i reflui derivanti dalle diverse attività aeroportuali vengono convogliati al depuratore centralizzato attraverso una rete fognaria dedicata, quindi processati fino all’ottenimento di acqua non potabile che viene distribuita in varie aeree dell’aeroporto attraverso una condotta appositamente realizzata, parallela alla rete dell’acqua potabile.
In questa prima fase di attivazione, oltre la metà del volume prodotto viene utilizzata per servizi igienici all’interno del terminal e per le torri di raffreddamento della centrale di trigenerazione; in una prospettiva di breve termine, l’acqua depurata sarà usata anche per l’irrigazione di aree verdi e per il lavaggio dei mezzi di piazzale.
Si tratta di un salto di qualità rispetto all’impianto dismesso, il nuovo depuratore è infatti in grado di trattare una portata media giornaliera di 1.155 m3/giorno, vale a dire un volume annuo di acqua pari a 420.000 m3, acque trattate che diventano disponibili per le attività aeroportuali. La conseguenza è un
corrispondete risparmio di acqua potabile, obiettivo primario di SAVE che si propone di raggiungere la
completa eliminazione di consumo di acqua potabile per attività non alimentari. Oltre a recupero di acqua, il nuovo depuratore ha altre caratteristiche positive:
 massima riduzione dei rumori, sia all’interno delle sezioni dell’impianto, sia verso l’ambiente circostante;
 eliminazione di qualsiasi fonte potenziale di odori molesti;
 ottimizzazione dei processi e minimizzazione dei consumi di energia elettrica per il funzionamento;
 minimizzazione dell'area occupata che è stata volutamente riqualificata paesaggisticamente con la creazione di un’importante barriera verde formata da diverse tipologie di specie arboree.

Il costo dell’opera, sostenuto interamente da SAVE, è pari a 5,7 milioni di euro.

 

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