domenica, 28 Aprile 2024

Faita Federcamping, Granzotto: open air ha bisogno di certezze

“Sulle concessioni demaniali abbiamo bisogno di certezze: con l’avvento della prossima stagione occorrerà garantire servizi certi e di qualità agli oltre 10 milioni di ospiti, italiani e stranieri, delle nostre strutture costiere”. Ad affermarlo Alberto Granzotto, presidente FAITA Federcamping, principale associazione d’impresa del turismo all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici). Un settore in forte crescita nel panorama dell’offerta turistica che, in quanto tale, necessita di un quadro normativo certo, stabile e omogeneo sul territorio nazionale.

“Per la situazione del Veneto, pur non volendo entrare nel merito, precisiamo che i nuovi regolamenti introdotti in alcuni Comuni della costa rispondono all’adeguamento alle direttive europee, alle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, partendo dalla normativa regionale per poter attivare le procedure comparative. In questo modo si garantiscono al contempo l’osservanza delle regole e la salvaguardia delle aziende rispetto a eventuali situazioni di irregolarità. Ciò detto, siamo in attesa di una norma nazionale che consideri non solo il ‘fronte mare’, ma anche le aree demaniali ‘retrostanti’ sulle quali sorgono campeggi e villaggi turistici. Chiediamo al Governo un intervento rapido e concreto”. Nel merito ed in particolare FAITA Federcamping individua alcuni punti-chiave: la considerazione delle diverse tipologie di attività insistenti sul demanio naturale e residuale; la gestione e valutazione degli eventuali principi di assegnazione delle concessioni attraverso evidenza pubblica; l’individuazione degli indennizzi in relazione alla perdita dell’avviamento e del valore dei beni; l’applicazione coerente
di alcuni principi normativi già adottati da altri Paesi europei.

Le imprese open air hanno il diritto di pianificare con anticipo e certezza gli investimenti per i prossimi anni: l’incertezza nell’applicazione, soprattutto in ambito locale da parte dei Sindaci, di norme e direttive sul rinnovo delle concessioni, rischia di compromettere parte del sistema turistico ricettivo con pesanti riflessi sull’indotto e sull’occupazione.

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