Nuovo percorso espositivo nelle nuove sale dell’ala palladiana delle Gallerie dell’Accademia, a Venezia. Una sequenza di 6 sale, più il corridoio, che offre uno spaccato sui protagonisti dell’arte veneziana e veneta tra Sette e Ottocento. Ad inaugurare l’esposizione il ministro Dario Franceschini, che ha sottolineato il ruolo ormai ultra decennale svolto dai privati assieme alle realtà pubbliche nel processo comune di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale cittadino.
Stavolta, a dare sostegno per arrivare all’apertura delle nuove sale, ci sono Venice International Foundation e Venice in Peril, Fund London, nell’ambito del programma Unesco-Comitati privati per la Salvaguardia di Venezia.
Riguardo ai gessi canoviani, Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia, ha evidenziato che la sezione dedicata all’artista di Possagno “trovi luogo negli spazi occupati sino a una quindicina d’anni fa dall’Accademia di Belle Arti, istituzione madre delle Gallerie dell’Accademia”. Spazio ai dipinti che portarono nel ‘700 la città lagunare nel mondo alle invenzioni mitologiche di Sebastiano Ricci e Jacopo Amigoni. Una parte è dedicata ai ritratti di Rosalba Carriera.
Le sale successive ripercorrono l’origine delle gallerie a partire dal 1808 la cui storia fino al 1882 restò intrecciata strettamente a quella dell’Accademia, quando avvenne la separazione tra l’istituzione museale e quella accademica con funzioni educative. Francesco Hayez è presente con 5 dipinti, presenti anche Giovanni de Min e Vincenzo Giacomelli. Per ultimo, ancora canova con una serie di busti e una mastodontica cattedra, quella di Leopoldo Cicognana, opera di Giuseppe Borsato.
“È un giorno importante che restituisce a Venezia e al mondo una parte recuperata delle Gallerie dell’Accademia. È un ulteriore passo di un percorso su cui stiamo lavorando ed è un momento simbolico della strada di recupero e valorizzazione dei beni culturali che stiamo facendo”, ha detto Franceschini, che ha evidenziato il ruolo che gli enti locali svolgono nel cammino che vede assieme tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ha detto di condividere “la sfida mondiale per fare restare Venezia una città viva e non solo un luogo per turisti che consumano.