venerdì, 8 Novembre 2024

Maxiconto a Venezia, da truffa a evasione fiscale?

Non 4 bistecche ma 4 ‘fiorentine’ da 400 grammi l’una, oltre a vino rosso, apertivi e un’unica frittura di pesce, ma per 4 persone. É questo quello che avevano ordinato i 4 studenti giapponesi che, dopo aver pranzato in un’osteria nel centro di Venezia, si sono visti consegnare un conto da 1.143 euro. Non solo acqua, come riferito in un primo tempo da Marco Gasparinetti, portavoce del ‘Gruppo 25 Aprile, ma anche del vino oltre ad un paio di bottiglie di Amarone.

La polizia municipale di Venezia ha avviato comunque un’indagine acquisendo la documentazione dei due esposti presentati da giovani giapponesi alla Gdf di Bologna. Materiale tra cui compaiono le strisciate delle carte di credito – 1.143 euro per i quattro ragazzi, e 314 euro per altre tre loro amiche, che avevano pranzato in un altro locale – ma non gli scontrini fiscali, che non sono stati rilasciati. E questo, dunque, rende impossibile documentare analiticamente i prezzi pagati per ogni singola consumazione.
Gli studenti giapponesi caduti nella presunta ‘trappola’ commerciale, hanno presentato alle ‘fiamme gialle’ non una denuncia per truffa, ma un esposto sul pagamento, ipotizzando la violazione fiscale per il mancato rilascio dello scontrino. La denuncia per truffa può essere presentata in ogni caso entro 90 giorni dal fatto è perciò i sette universitari potrebbero farlo successivamente.
Nelle prossime ore gli uomini della municipale di Venezia sentiranno le versioni dei gestori dei due locali, per fare chiarezza anche sugli aspetti fiscali e le eventuali violazioni tributarie.

“L’ennesima truffa ai danni di alcuni turisti che si sono visti costretti a pagare un conto salatissimo per un pranzo, non dà certo una bella immagine di Venezia e dei suoi ristoranti”. É quanto ha affermato Giuseppe Galardi, presidente del settore turismo dell’Ascom.
“Come Ascom Venezia – ha aggiunto – sono anni che ci impegniamo nel far proporre servizi di qualità da parte dei nostri associati, facendo seguire un codice etico e organizzando corsi di formazione. Mi pare che in questo caso il ristorante sia svincolato da qualsiasi associazione di categoria e questo è il risultato”.

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