Controllare l’afflusso turistico a Piazza San Marco attraverso prenotazioni e pagamenti di ticket nei giorni più ‘caldi’ dell’anno. È la proposta rilanciata dall’associazione Venessia.com al Teatro san Gallo e alla quale erano stati invitati tutti i candidati-sindaci. La proposta arriva da Marco Scurati, consulente turistico, che l’ha già lanciata in rete da qualche tempo con un certo successo e l’ha presentata ieri ai candidati.
Se il numero chiuso a Venezia non è praticabile, oltre che per le ovvie difficoltà, per la libera circolazione dei cittadini prevista dalla normativa internazionale, sarebbe invece possibile attuarlo, in determinate circostanze in Piazza San Marco, considerandola per quello che ormai è: un’area museale e monumentale.
Il blocco scatterebbe in un periodo compreso tra i 60 e i 90 giorni l’anno ed escluderebbe, oltre ovviamente ai residenti, i turisti che già pernottano a Venezia e pagano l’imposta di soggiorno e chi acquista un biglietto d’ingresso ai musei.
Andrebbe invece a colpire i turisti giornalieri, con un effetto disincentivante, perché se non fosse possibile per loro accedere all’area marciana verrebbe meno, per buona parte di essi, la spinta a una visita a Venezia. Il tetto di presenze, secondo Scurati, potrebbe essere fissato in 60 mila presenze giornaliere.
L’introito del ticket andrebbe al Comune e potrebbe rappresentare un’entrata notevole: se fosse di 5 euro, visto che attualmente gli escursionisti sono circa 10 milioni l’anno, sarebbero circa 50 milioni di euro potenziali.