Filtrano le prime ipotesi sull’applicazione della nuova tassa di sbarco a Venezia, e si fa strada il metodo dei bollini, da verde (giornate di afflusso turistico), a nero, quando la città è presa d’assalto. Conseguentemente anche le tariffe andrebbero in crescendo, da 3 euro fino a 10. Si tratta delle prime indiscrezioni sul regolamento per il contributo di sbarco, misura prevista per Venezia in legge di bilancio, che i tecnici del Comune stanno mettendo a punto con il supporto di un pool legale, e che dovrebbe arrivare in Giunta il 5 febbraio prossimo.
I bollini – riferisce ‘Il Corriere del Veneto’ – potrebbero essere quattro, a seconda dei periodi dell’anno e dell’afflusso di visitatori: bianco, tariffa da 6 euro, rosso, da 8 euro, e nero, con il ticket massimo di 10 euro. L’anno scorso le giornate da ‘bollino nero’, che avevano fatto scattare i controlli straordinari ai varchi in ingresso in città, erano stati dieci. Infine il bollino verde, con la tariffa minore, 3 euro, per i vacanzieri giornalieri che giungono a Venezia nei periodi di calma turistica. L’applicazione sarà graduale, e i primi sei mesi saranno di sperimentazione. Essendo la tassa di sbarco pensata per incidere sul turismo ‘mordi e fuggi’ che raggiunge Venezia con navi, grosse imbarcazioni e treni (i cosiddetti vettori), si starebbe ragionando anche su un eventuale ticket per chi arriva in auto. In questo senso, una delle idee sarebbe di trasformare il ponte translagunare tra Mestre e Venezia in una sorta di Ztl, assoggettato – fatte salve le categorie esenti, residenti, lavoratori, e abitanti in Veneto – ad un pass.