lunedì, 23 Dicembre 2024

Tassa soggiorno, Ava dice no a ruolo di sostituto d’imposta

L’associazione ricorre al Tar contro la decisione del Comune

È ricorsa al Tar l'Ava, Associazione veneziana albergatori, per la decisione del Comune di Venezia "di considerare gli albergatori come sostituto d'imposta nel pagamento della tassa di soggiorno". "Preso atto che il Comune di Venezia non ha mantenuto la parola riguardo ai propri impegni che prevedevano di non trattare gli albergatori come sostituto d'imposta – spiega Vittorio Bonacini, presidente dell'Ava – alla luce del fatto che il regolamento comunale non prevede che gli albergatori siano sostituti d'imposta. Dopo esserci confrontati con il nostro ufficio legale, abbiamo deciso di ricorrere al Tar". Oggi, infatti, è stata inviata una circolare esplicativa ai 400 alberghi associati in cui verrà indicato nuovamente ciò che è stato spiegato in 10 circolari precedenti. "Diremo agli albergatori – aggiunge – di accogliere l'eventuale opposizione da parte dei clienti dell'albergo a pagare la tassa di soggiorno, in quanto confidiamo che il Tar possa accogliere il nostro ricorso".  L'Ava, comunque, ricorrerà solo per ciò che riguarda il sostituto d'imposta. Bonacini ricorda che a Roma gli alberghi non sono stati trattati come sostituto d'imposta e che soltanto una legge dello Stato può rendere un soggetto garante nel pagamento di una tassa attribuita ad altri. "La legge –  continua Bonacini – prevede che l'imposta debba essere pagata dal cliente, mentre il Comune pretende che l'albergatore si faccia garante del pagamento nel caso in cui il turista rifiuti di corrispondere quanto da lui dovuto".

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