Il vetro di Murano, simbolo dell'isola veneziana, rischia di diventare un ricordo. Secondo l'imprenditore milanese Luigi Monti, che qualche tempo fa ha rilevato una delle più grandi fornaci dell'isola veneziana, l'apertura di nuovi hotel e b&b potrebbe "incrementare la speculazione edilizia e la disoccupazione dei maestri vetrai". Non tutti sono d'accordo con la tesi di Monti, infatti, Gianfranco Albertini, titolare di una storica fornace e presidente di Promovetro, il consorzio del marchio ‘Vetro di Murano', tutelato e promosso da una legge della Regione Veneto invita a non mescolare i temi del turismo con quelli della produzione tipica muranese. "Il problema – ha spiegato Albertini- non sono gli alberghi ma la concorrenza sleale. Esiste un marchio di tutela che tanti non applicano, c'é da affrontare i mercati, da fare promozione, e con le beghe interne non si va da nessuna parte. Per quanto riguarda il destino della produzione del vetro tipico – ha aggiunto – la primavera non è ancora sbocciata, la produzione è ancora ferma e i problemi di costi del personale, dei trasporti e della tutela ambientale ci toccano pesantemente. Però – ha concluso – dobbiamo continuare a fare promozione e investire, anche se il futuro è difficile da ipotizzare".