Hoga Zait, la cultura cimbra sull’Altopiano dei Sette Comuni


Dal 18 al 27 luglio 2025, Roana e le sue frazioni ospiteranno la ventesima edizione di Hoga Zait, il Festival Cimbro. Da vent’anni, la rassegna anima l’Altopiano dei Sette Comuni con escursioni, racconti, musica, spettacoli e laboratori che intrecciano comunità, paesaggio e tradizioni.

Hoga Zait – che in cimbro significa ‘tempo alto’, quindi ‘tempo di festa’ – è un festival culturale partecipato che valorizza l’identità cimbra attraverso un dialogo costante con altre minoranze linguistiche e culturali. Progetto inclusivo e condiviso, costruito ogni anno insieme a chi abita questi luoghi, il festival testimonia un legame profondo e secolare tra il territorio e la propria identità che affonda le radici nella storia dei Sette Comuni.

“Quest’anno Hoga Zait compie vent’anni: un traguardo importante per questo festival che non è soltanto un appuntamento culturale. È un’occasione per riappropriarsi della nostra identità particolare, per valorizzare quella cultura cimbra che rende unici Roana e l’Altopiano e al contempo li collegano ad altre realtà con cui condividiamo radici comuni – dicono Marzia Rigoni, assessore al Turismo e Alessio Fabris, assessore alla Cultura del Comune di Roana – Ogni edizione è un ponte tra passato e futuro: coinvolge i giovani, dà valore al territorio e restituisce voce ai racconti, alle usanze, alla musica e ai sapori di una cultura che merita attenzione e rispetto. La 20^ edizione è un simbolo di continuità ma anche di innovazione e apertura: vogliamo che Hoga Zait continui a parlare a tutti, dentro e fuori il nostro territorio. Un grazie speciale va alle sei Pro Loco del nostro Comune, agli Schèllatragar, all’Istituto di Cultura Cimbra, alle associazioni culturali, ai volontari e a chi, anno dopo anno, rende possibile questo sogno. Che sia davvero un ‘tempo alto’ per tutti, per condividere e per sentirci parte di una storia che vive ancora”.

Anche la musica è parte viva del racconto. Per l’edizione 2025, in occasione del ventennale, i concerti serali propongono un viaggio sonoro tra Alpi e Prealpi, tra lingue minoritarie e tradizioni che si incontrano e si trasformano. Un percorso musicale che rispecchia l’identità profonda del festival: radicata, ma aperta, capace di dialogare con storie affini e prospettive contemporanee. In scena, gruppi portatori di tradizione e formazioni giovani che ne rinnovano il linguaggio. Dal folk reinterpretato al cantautorato di confine, dal psych-folk al rap in lingua minoritaria. Ogni sera un concerto in una frazione diversa, tra malghe, prati e piazze (palazzetti in caso di maltempo). Per far vibrare, ancora una volta, il cuore dell’Altopiano.

Il programma completo è disponibile al link www.hogazait.it

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