Il tema delle grandi navi in Laguna potrebbe essere uno dei primi risultati dell'istituzione del Centro Studi e Ricerca sulla portualità di Venezia. “Uno dei problemi che abbiamo – ha ricordato Paolo Costa, presidente Autorità portuale – è quello della definizione delle dimensioni delle navi compatibili con l'ambiente veneziano. La mia intenzione, che ha trovato l'accordo delle 2 Università veneziane, è quella di lanciare un concorso d'idee per definire lo standard, anche economico, della dimensione delle navi compatibili con la realtà veneziana e potremmo metterla sul tappeto con questa iniziativa. Il cuore positivo della preoccupazione relativa alle grandi navi – ha aggiunto – è quello della sproporzione. E la definizione delle 40.000 tonnellate come limite stabilito per decreto ci sembra troppo burocratico per stabilire a quali navi continuare a concedere il privilegio di arrivare in Laguna”.
Per Costa l’argomento si inserisce in un dibattito più ampio. “Si sta progettando una nave da 22.000 teu – ha spiegato – con 20 mdi pescaggio: un colosso in grado di entrare solo in 2 o3 porti europei e in pochi al mondo, se si pensa che nemmeno New York potrebbe accoglierla. In tema di petroliere e rinfusiere si è prima aumentata sempre più la dimensione, per poi fare marcia indietro. Il dibattito è molto importante per i porti, visto che le dimensioni significano riduzione dei costi per chi costruisce le navi ma aumento degli stessi per i porti stessi: assumere le decisioni degli armatori senza battere ciglio è sbagliato, ma, per poter controbattere – ha concluso – è necessario avere quelle conoscenze e quel minimo di strategia che mira a introdurre nella formazione un master come il nostro”.