Per colpa di una ‘disattenzione burocratica’, alla funivia del monte Faloria, unadelle attrazioni storiche di Cortina D’Ampezzo, è stato imposto uno stop di due settimane. Da sabato scorso, alla cabina di partenza dell’impianto è comparso un cartello che recita ‘chiusa per pratiche amministrative straordinarie’: ovvero la revisione alle funi di scorrimento della cabina, scaduta il primo giugno scorso e che doveva venire rinnovata dopo i sette anni previsti dalla normativa.
L’impianto era ripartito per la stagione estiva il 23 giugno scorso ma la scadenza non è sfuggita all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), con competenza sugli impianti a fune, che ha notificato l’irregolarità alla società di gestione. Immediatamente è stato predisposto un servizio di navetta con dei pulmini e poi con dei fuoristrada, fino al rifugio. Ma la funivia ha una portata di almeno 350 turisti al giorno, mentre in auto si riducono a un’ottantina e con tempi di percorrenza e costi più alti.
“Noi eravamo consapevoli di questo adempimento tecnico – ha riferito il presidente Alessandro Menardi – che avremmo dovuto fare prima dell’apertura. Non siamo riusciti a trovare in tempo un’impresa che facesse l’intervento, quindi abbiamo deciso di eseguirlo in autunno, convinti che la scadenza fosse relativa all’anno solare. Invece c’è una data precisa, un po’ come accadeper la revisione dell’auto. Il veicolo funziona benissimo, ma le carte devono essere a posto”.
I tempi per trovare un’impresa che compia il collaudo dovrebbero essere intorno a 15 giorni, dopodiché la funivia dovrebbe ripartire.