La Commissione Cultura e turismo della Regione Veneto continua le audizioni con associazioni ed enti per ascoltare giudizi e proposte sul testo del disegno di legge della Giunta relativo allo sviluppo e alla sostenibilità del turismo veneto. La commissione ha incontrato i rappresentanti delle associazioni che organizzano la ricezione turistica extralberghiera, i rappresentanti del Cai, del soccorso alpino, delle associazioni ‘Ville Venete e Castelli’, e delle adv. Le varie associazioni che rappresentano i gestori dei b&b chiedono maggior chiarezza per evitare confusioni che possono favorire l’esercizio abusivo di questo tipo di ospitalità turistica. In particolare si chiede che la legge specifichi le caratteristiche in base alle quali suddividere i diversi tipi di b&b. “Il discrimine tra queste due categorie è il tipo di organizzazione professionale: se abituale, organizzata in forme di impresa può essere soggetta alla Partita Iva ma se, è saltuaria e a conduzione familiare allora no”, ha spiegato Enrico Corpaci dell’associazione dei b&b. “Applicare forzatamente e indistintamente l’obbligo di partita Iva a tutti i b&b in Veneto significherebbe costringere alla chiusura il 70 % di essi”, ha aggiunto Corpaci.