La cultura ‘maori’ alla XXIII Edizione di Tocatì


Dal 19 al 21 settembre, le strade e le piazze di Verona si animeranno con la XXIII edizione di Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada, dedicata quest’anno alla cultura maori della Nuova Zelanda
Organizzato dall’Associazione Giochi Antichi in collaborazione con il Comune di Verona e con il sostegno della Regione del Veneto, il Festival ospiterà il più grande gruppo culturale maori della Nuova Zelanda, pronto a condividere con il pubblico il proprio patrimonio fatto di giochi e sport tradizionali, haka, danze, riti, canti e arte performativa.

Questo gruppo, nato per trasmettere alle future generazioni la storia, la cultura e la genealogia maori, porterà a Verona una selezione di giochi fortemente legati alla loro terra e alla loro spiritualità. Saranno presenti il Matau Maui, un gioco con i bastoni che richiederiflessi rapidi e ascolto attento; il Porotaka, che ha per protagoniste le trottole; il Pukana e il Whakaropiropi, giochi ritmici con le mani, dove si usano espressioni verbali e corporee esagerate per confondere l’avversario; e il poetico Te Whai Wawewawe a Maaui, un gioco con le corde in cui si creano intricate figure simboliche, veri racconti intrecciati tra le dita.
Ampio spazio sarà dato anche ai giochi con la palla, come l’Horohopu, dinamico e di squadra, e il Tiuro.
Quest’ultimo, in particolare, è un gioco che incanta per la sua semplicità elegante: si pratica con un bastone e una palla intrecciata artigianalmente, che si rincorrono in un dialogo di gesti armoniosi, evocando l’antico legame tra l’uomo, la natura e il ritmo del mondo.

Durante il Festival una delegazione di circa 40 persone si esibirà nel Kapa Haka, una forma di espressione artistica tradizionale che unisce canto, danza e declamazione, con l’obiettivo di rafforzare l’identità collettiva e condividere la memoria del popolo maori.

Accanto alla cultura ospite, Tocatì 2025 proporrà alcuni giochi della tradizione italiana. Tra questi: il Pirlì, erede della trottola e antenato del flipper; la Schida, progenitore del tennis; la Corsa con le botti, un rito collettivo che unisce generazioni, impegno e spirito di comunità e la coinvolgente Morra cantata. Non mancheranno i giochi da tavoliere, come l’Awale Warri, un antico gioco africano di strategia, in cui semi vengono “seminati” in cavità su una tavola, evocando il ritmo della natura e l’arte della pazienza.

Come ogni anno, il Festival ospiterà una ricca programmazione culturale: incontri, spettacoli, concerti, proiezioni e presentazioni. Interverranno esperti di pedagogia, psicologia, antropologia, editoria e viaggi, tra cui Piero Dorfles,noto giornalista, critico letterario e divulgatore; Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia; Daniele Novara, pedagogista e Claudio Visentin, ideatore e presidente della Scuola di Viaggio.

Due gli appuntamenti del Forum internazionale della cultura Ludica, che sarà ospitato per il secondo anno dall’Università di Verona: la tavola rotonda su “Patrimonio culturale immateriale e popoli indigeni”, e il Simposio internazionale dedicato quest’anno al “potere delle reti”. Parteciperanno alcuni studiosi-chiave collegati dal mondo intero. Nei due momenti, prenderanno la parola rappresentanti dei Maori per condurci con le loro esperienze e riflessioni a interrogare il nostro tempo da un punto di vista radicalmente nuovo e potente.

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