lunedì, 25 Novembre 2024

Ibar, la sicurezza delle ferrovie italiane pagata dai passeggeri degli aerei

L’associazione delle compagnie aeree critica l’immobilismo di Enac e Lunardi

Sono finanziati dai diritti di imbarco pagati sui biglietti aerei i sistemi di sicurezza delle ferrovie italiane. E’ quanto denuncia l’Ibar, l’associazione
delle 78 compagnie aeree presenti in Italia, che critica il recente decreto che ha aumentato di 1 euro a passeggero l’addizionale sui diritti di imbarco. La nuova norma, convertita in legge il 31 marzo, prevede infatti che il ricavato sara’ utilizzato al ”60% per il finanziamento di misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalita’ e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie”. ”Questo e’ l’ultimo paradosso che illustra bene la situazione del settore del trasporto aereo in Italia” afferma il presidente dell’associazione delle compagnie aeree, Ignazio Strano, che denuncia un’altra serie di questioni ancora aperte nel sistema del trasporto aereo in Italia. ”L’assenza delle piu’ elementari regole della concorrenza in ambito aeroportuale si traduce in veri e propri abusi, in servizi scadenti e in costi non competitivi. L’immobilismo delle istituzioni preposte ai controlli, Enac e Ministero dei Trasporti, stanno creando una situazione insostenibile” continua il presidente delle 78 compagnie operanti in Italia, che minaccia di rivolgersi ad Antitrust, Commissione europea e Tar, ”oltre ad adottare misure unilaterali di riduzione degli oneri”. L’Ibar punta infatti l’indice sulla mancata negoziazione dei contratti di programma tra gestori aeroportuali ed Enac, sulle limitazioni decise dall’Enac all’ingresso di operatori dei servizi di assistenza a terra in rampa per gli aeroporti di Malpensa e Fiumicino, sul mancato avvio, sempre da parte dell’Enac, della gara per la selezione del secondo operatore handling nella cargo city di Fiumicino e
contro il meccanismo delle royalties attualmente imposte dai gestori aeroportuali. Quanto invece all’utilizzo dei contributi pagati dai passeggeri delle compagnie aeree per finanziare la sicurezza nelle Ferrovie, l’Ibar ha fatto i conti: Trenitalia vende ogni anno in media 500 milioni di biglietti che, moltiplicati per 0,60 euro, fanno 300 milioni di euro. ”Perche’ – afferma Strano – l’addizione e’ a carico dei passeggeri delle compagnie aeree, chiamate a sostenere anche l’onere di riscuotere per conto dello Stato, e non dei passeggeri dei treni e di Trenitalia?”. Su questo punto l’Ibar annuncia quindi che potrebbe decidere di applicare una commissione del 10% sugli incassi derivanti dal servizio di riscossione tasse e imposte varie, considerato che
tale servizio ”per conto dello Stato Italiano e di altri enti ci e’ stato imposto”. ”Vediamo se davanti a questa prospettiva qualcuno decidera’ di intervenire” conclude il presidente dell’associazione dei vettori aerei.

News Correlate