Si e’ conclusa con 8 patteggiamenti a pene da un anno e 2 mesi a un anno e 8 mesi e con due condanne con rito abbreviato l’udienza preliminare, davanti al gup di Milano Claudio Castelli, a carico di 14 persone che avevano venduto biglietti aerei rubati in bianco, e poi contraffatti per voli oltreoceano in business o in prima classe a prezzi stracciati. Altri quattro imputati saranno invece processati il 30 gennaio prossimo davanti alla prima sezione del Tribunale di Milano. Gli imputati, accusati a vario titolo di associazione a
delinquere, truffa, ricettazione e falso avevano guadagnato nel giro di un paio di anni almeno un milione di euro vendendo i biglietti rubati e falsificati. Tra di loro anche due dipendenti di agenzie di viaggio che hanno patteggiato la pena in accordo con il pm milanese Luca Poniz. L’inchiesta, condotta dalla Polaria di Linate, nel maggio 2003 aveva portato agli arresti di nove persone. L’inchiesta era nata dopo un controllo di un passeggero che stava partendo per Santo Domingo con uno di questi biglietti ‘costruiti’ ad hoc per essere venduti a un costo molto inferiore di quello reale. Bloccato all’aeroporto di Linate, il passeggero
racconto’ tutto. Da qui le indagini che hanno permesso di smantellare l’organizzazione e scoprire il meccanismo architettato per intascare notevoli somme ai danni di parecchie compagnie di volo e agenzie di viaggi. Con apposite stampanti, si procedeva alla stesura dei dati di viaggio sui biglietti in
bianco rubati alle agenzie; con la stampigliatura delle piastrine validatrici delle compagnie aeree nazionali e internazionali si inseriva il valore nominale del biglietto, quindi venivano fatte le regolari prenotazioni con la
compiacenza di due impiegati di altrettante agenzie di viaggi milanesi, e il titolo di viaggio, anche se irregolare, entrava nel canale lecito pronto a essere usato. A beneficiarne erano non solo i truffatori ma anche comuni viaggiatori: compravano i biglietti superscontati credendo, come era stato loro
raccontato, che provenissero da qualche benefit non utilizzato o da qualche rinuncia al viaggio dell’ultimo momento. Nell’inchiesta sono stati 150 gli indagati per ricettazione e incauto acquisto. Tra le persone per le quali e’ stato chiesto il giudizio, alcune hanno precedenti per droga. I biglietti
sottratti a varie agenzie di viaggio di Milano, Gallarate (Varese), Chiavari (Genova) e in provincia di Alessandria, stando a quanto appurato, erano oltre 6.500. Col rito abbreviato e’ stato condannato a sei anni il capo dell’organizzazione G.T., 60 anni, e a quattro mesi un altro imputato riconosciuto colpevole solo di ricettazione. Il gup Castelli ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura perche’ indaghi per ricettazione anche coloro (alcune centinaia di persone) che per piu’ volte hanno acquistato i
biglietti pur sapendo che erano stati rubati e falsificati.