domenica, 24 Novembre 2024

Atr72, torna d’attualità il sequestro dei pezzi taroccati della Panaviation

Circa un milione di pezzi al vaglio degli esperti. Materiale richiesto dai legali dei superstiti

La documentazione e il
materiale aeronautico ‘taroccato’, circa un milione di pezzi di
ricambio, oggetto dell’inchiesta della Procura della Repubblica
di Tempio Pausania, sono gia’ stati dissequestrati all’indomani
del patteggiamento, poco meno di due anni fa, dei due imputati,
Enzo e Patrizia Fregonese, a capo della societa’ di brookeraggio
Panaviation srl. Lo si e’ appreso dal magistrato titolare
dell’indagine, Renato Perinu, dopo la richiesta di sequestro di
parte della documentazione avanzata ieri dai legali di uno dei
supertistiti della sciagura dell’Atr 72 della Tuninter e della
Uiltrasporti, che nei procedimenti aperti a Bari e Palermo si e’
costituita parte civile.
Perinu ha spiegato che
tutto il materiale catalogato dalla Procura e’ stato
dissequestrato e consegnato all’Enac, che a sua volta ha affidato a una società esterna di esperti di
riqualificare, ritestare e quindi ricertificare ogni singolo
pezzo di ricambio prima della restituzione agli aventi diritto.
Era stato il difensore dei Fregonese, avvocato Grazia Volo, a
chiedere che i propri assistiti tornassero in possesso del
materiale: cinque container bloccati nel porto di Napoli oltre
ai ricambi depositati nell’hangar dell’aeroporto di Ciampino.
Secondo quanto si e’ appreso, l’Enac avrebbe affidato ad una
societa’ esterna – pare francese – l’incarico di visionare il
milione di pezzi sequestrati nell’inchiesta sarda, ma non sono
emerse indicazioni ne’ sullo stato degli accertamenti finora
svolti, ne’ se qualche ricambio abbia gia’ ottenuto la regolare
certificazione. Per Arturo Nardini, ex comandante dell’Alitalia,
consulente degli avvocati baresi e gia’ consulente della Procura
di Tempio, almeno l’80 per cento del materiale doveva essere
rottamato.
Quanto alla documentazione chiesta dagli avvocati Davide
Romano e Nicola Persico e dalla Uil, sara’ necessario un nuovo
provvedimento di sequestro perche’ non e’ piu’ nelle mani del
magistrato sardo. Dall’esame di quegli atti, i legali ritengono
che si possa risalire al nome delle compagnie, a loro giudizio
”numerose”, che hanno acquistato sino a qualche anno fa pezzi
di ricambio di vario tipo falsificati. Tra le compagnie aeree, secondo i
due legali, ce ne sarebbe anche una tunisina.

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