Si è chiusa con oltre 250 mila visite, in 18 città della Sicilia, la 18esima edizione del festival Le vie dei Tesori. La ricaduta economica relativa all’iniziativa sfiora gli 8 milioni di euro, nelle città coinvolte, e una media di 462.317 euro per città. A Palermo l’iniziativa ha superato i 160 mila visitatori con un impatto economico di 5,3 milioni di euro e un impatto occupazionale equivalente a 91 posti di lavoro a tempo pieno. I dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa a Palermo.
“C’è un consolidamento del progetto – spiega Laura Anello, presidente della Fondazione Le vie dei Tesori – ci sono delle città che hanno avuto crescite esponenziali, come ad esempio Catania e l’anfiteatro romano che ha trascinato l’intera città etnea. Ci sono state tante iniziative speciali, dagli incontri con gli autori, i concerti, le vie di Sellerio. A Palermo, invece, tra i luoghi più visitati c’è stato Palazzo Costantino, che è un contenitore spettacolare, forse per questa sua incompiutezza: doveva diventare, infatti, un albergo e poi i lavori non sono stati, ancora, ultimati”.
A Catania l’iniziativa ha registrato il 25% in più di visitatori rispetto alla precedente edizione del 2023, con una ricaduta sulla città di 750 mila euro e 22 mila presenze. A Palermo, invece, il sito più visitato è stato Palazzo Costantino, che ha superato le 6 mila visite.
In occasione della rassegna, che è durata per otto fine settimane, l’osservatorio sul turismo nelle isole europee (Otie), ha condotto uno studio sull’identikit del visitatore tipo, presentato dal presidente dell’Otite Giovanni Ruggieri, dal quale si evince che il 97% dei visitatori consiglierebbe una vacanza in Sicilia nel periodo del festival. Il 30% dei turisti che ha esplorato diversi comuni della Sicilia sono rimasti almeno tre notti nell’isola, spendendo al giorno una media che va dai 50 agli 80 euro. Il turista, inoltre, rispetto al 2023, spende di più per le visite nei musei e meno per i souvenir, risparmia su trasporti e su tour organizzati ma non sul cibo. La spesa media per cibo e bevande del turista, infatti, risulta quasi triplicata.
I LUOGHI PIU’ VISITATI DEL FESTIVAL
Palermo quest’anno ha mantenuto a fatica la palma del luogo in assoluto più visitato dell’intero festival. E questo perché, fino all’ultimo, i numeri ballavano tra Palazzo Costantino (che alla fine è stato il luogo-sovrano con 6052 visitatori) e l’Anfiteatro romano di Catania che per la prima volta ha aperto le porte in notturna e ha collezionato 5869 presenze. Seguono il Teatro Politeama, che ha condotto alla scoperta delle sale e della terrazza; Palazzo Oneto di Sperlinga che mostra baldanzoso il suo restauro nel segno dell’arte contemporanea; il sontuoso oratorio di Santa Cita, aperto solo in particolari occasioni dalle Dame di Carità (e quindi sold out in poche ore); e a sorpresa, Villa Gallidoro con il suo giardino romantico, da pochissimo restituita alla comunità; poi le misteriose Catacombe di Porta d’Ossuna; l’oratorio di San Lorenzo con il racconto del furto del Caravaggio e l’oratorio del SS. Rosario in San Domenico; l’imponente archivio storico comunale, il “dietro le quinte” del palcoscenico del Teatro Massimo.
I quattro primi luoghi più visitati fuori Palermo sono … nel Palermitano. Anzi, all’ormai consueta Villa Palagonia (che ha messo insieme 1804 presenze che hanno conosciuto la storia straordinaria della residenza nobiliare, con i famosi “mostri” in tufo), si aggiunge sempre a Bagheria Villa Cattolica con il Museo Guttuso (1481 visitatori). Il terzo luogo più amato appartiene a Termini Imerese ed è una scoperta di quest’anno: il sontuoso Palazzo Sansone Chiariano (950 visitatori) con la sua storia raccontata dai proprietari; più in basso nella classifica, ma pur sempre all’ottavo posto, c’è anche il Grand Hotel delle Terme che attira 667 visitatori. Un’esperienza bellissima è stata nel Castello della baronessa che a Carini, il sabato, ha aperto in notturna terrazze e torrette, piaciute a 768 persone. Bisogna raggiungere Enna per trovare il quinto luogo più amato, l’orto segreto delle monache di clausura di San Marco alle Vergini (763 visite). A Trapani è stata molto amata la chiesa delle Anime Sante dove si scoprono i venti gruppi scultorei dei famosi Misteri (e dove sono stati esposti tesori e paramenti delle Confraternite, scoperti da 706 visitatori). A Ragusa si sono scoperti gli arredi d’epoca (raccontati dai proprietari) di Palazzo Arezzo di Trifiletti (705 presenze); in 654 coloro hanno messo i piedi nell’acqua (e gustato un aperitivo) alla Tonnara Foderà di Alcamo.