domenica, 22 Dicembre 2024

Fipe: estate 2012? La più fiacca degli ultimi 15 anni

Solo 25 mln in viaggio, nel 2008 furono 29 mln. E si torna alla mono-vacanza estiva anni ’70

Passo indietro di 15 anni fa per il turismo italiano. Negli ultimi cinque anni sono stati cancellati 41 milioni di viaggi e 195 milioni di giornate di vacanza secondo la consueta indagine estiva del centro Studi Fipe. Secondo lo studio, i "guai" del turismo sono dovuti ad una serie di fattori: continuo crescere gli italiani che non si concedono neanche un giorno di vacanza; la propensione per alcune categorie sociali (operai, autonomi, pensionati) e per alcune fasce di popolazione (anziani) a tornare agli stessi livelli di vacanza degli anni '90; ad una stagionalità della domanda in aumento anziché in diminuzione. 
Esaminando l'estate 2012, gli italiani in vacanza da luglio a settembre saranno circa 25 milioni (40%, a fronte del 48% nel 2008, cioè 29 milioni di persone) anche se il numero dei viaggi per vacanza sarà di 32 milioni (sempre nel 2008 i viaggi estivi degli italiani furono 44 milioni) generando un volume di presenze atteso di 302 milioni. Tutto ciò renderà questa stagione la più fiacca addirittura degli ultimi quindici anni.
Per il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani, "ipotesi di spostare al lunedì la festività infrasettimanale potrebbe essere il compromesso per non inficiare troppo sulla produttività delle imprese e salvare nel contempo le vacanze brevi che italiani tendono a ridurre, come risulta dalla ricerca. Ma bisogna valutare bene l'impatto sul turismo, affinché non diventi troppo pesante. E' preoccupante questo ritorno al modello degli anni '70 della mono-vacanza estiva. Aspettiamo con interesse il piano strategico nazionale del ministro Gnudi".
Benché la crisi sia piuttosto trasversale nel Paese, nel meridione la quota trimestrale di coloro che viaggiano per vacanza è in media del 12,2% a fronte del 26,1% del nord e del 23,6% del centro. Va male anche sul fronte della destagionalizzazione. Nel 1998 si facevano vacanze nel 52% dei casi di durata fra una e tre notti, mentre adesso si è al di sotto del 45%.

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