L’Abruzzo è in ginocchio a causa del maltempo e del terremoto. Per tale motivo le associazioni di categoria hanno lanciato un allarme per il rischio che il tessuto produttivo regionale non riesca a risollevarsi.
La Cna Abruzzo indica 3 mosse necessarie per rilanciare le sorti del turismo regionale: sospensione per almeno 6 mesi di tutte le imposte nelle zone colpite dalla recente ondata di maltempo; piano di rilancio dell’immagine turistica dell’ Abruzzo; messa a punto di piani di emergenza e prevenzione, che devono diventare parte sostanziale della comunicazione rivolta a una platea più vasta possibile.
“Azioni – ha sottolineato Cristiano Tomei, responsabile nazionale di Cna Balneatori – senza le quali l’Abruzzo rischia davvero di veder seriamente compromesse le sue chance nel mercato globale dell’offerta turistica, perché la combinazione tra neve, gelo, terremoto e disservizi rischia di assestare all’Abruzzo un colpo da cui sarà difficile risollevarsi”.
Dello stesso avviso Confartigianato Abruzzo, che ha inviato una lettera al presidente di Regione, Luciano D’Alfonso, ai Prefetti di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, ai parlamentari abruzzesi e al presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, per chiedere “un intervento presso il Governo al fine di ottenere il blocco di tutti i pagamenti verso banche, Erario, Equitalia, Inps e Inail, anche anteriori alla data del 16 gennaio, per le imprese e i professionisti residenti nelle zone interessate dai disagi causati in questi giorni dalla neve prima e dal terremoto poi”.
Confindustria Abruzzo chiede a Regione e principali gestori di viabilità e servizi di telefonia e approvvigionamento elettrico una richiesta di incontro. Il leader regionale degli industriali, Agostino Ballone, parla di “gravi e prolungati disservizi nell’approvvigionamento elettrico, nella telefonia e nelle telecomunicazioni, nonché sulla viabilità, causati dal maltempo, di “situazioni di enorme disagio e difficoltà sia per le utenze telefoniche e elettriche familiari sia produttive, alcune delle quali lamentano una cessazione dei servizi in questione anche da dieci giorni, senza che ancora si sia data ancora soluzione ai problemi. Il tutto ha determinato gravissimi e ingenti danni rilevabili in tutte le filiere produttive della regione”.