martedì, 24 Dicembre 2024

‘Ape-Appennino parco d’Europa’, il progetto riparte dall’Abruzzo

Gli Appennini puntano a diventare parco d’Europa attraverso il turismo sostenibile, in grado di tutelare la biodiversità e, allo stesso tempo, garantire sviluppo e crescita occupazionale. Sono le basi nuove da cui riparte ‘Ape-Appennino parco d’Europa’, progetto nato 20 anni fa, ma mai realizzato, nonostante la firma della convenzione stipulata a L’Aquila nel 2006. 

Si riparte proprio da L’Aquila e dall’Abruzzo, dove Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione e coordinatore del progetto, ha chiamato a raccolta le istituzioni coinvolte tra cui Dario Franceschini, ministro del Turismo. Al Monastero di Santo Spirito di Ocre (Aq) erano presenti anche gli assessori di Lazio e Molise, Lucia Valente e Vittorino Facciolla, il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, e il sociologo Aldo Bonomi, responsabile per il Padiglione Italia all’Expo dei rapporti con i territori. Il 4 luglio il progetto sarà presentato all’Expo e da li in poi verrà prsentato in tutte le regioni coinvolte.

Tra i progetti proposti per il rilancio c’è la ciclovia dell’Appennino o le reti dei sentieri e dei cammini religiosi, prima tra tutti la via Francigena. Spazio anche alla gastronomia, alle attività culturali, “dalle sagre ai teatri”, e sportive.

“L’Appennino – ha detto Franceschini- è una grande possibilità per il Paese e, contemporaneamente, una possibilità per ripopolare queste terre e questi borghi che si stanno spopolando, puntando su un modello di turismo sostenibile che valorizzi i borghi, le città d’arte e le bellezze naturali.

Il lavoro che stiamo facendo, Governo e Regioni, punta proprio a valorizzare le potenzialità dell’Italia come grande museo diffuso e come modello di turismo sostenibile. Un turismo che cerca l’eccellenza nella bellezza, nell’arte, ma anche nella gastronomia e nei mestieri tipici.

È fondamentale – ha aggiunto – la collaborazione tra le Regioni e il Governo soprattutto nel settore del turismo. Su queste linee strategiche siamo assolutamente d’accordo. La nuova Enit sarà il luogo in cui le Regioni e il governo collaboreranno sulle strategie turistiche del Paese e sulla promozione dell’Italia fuori dai nostri confini, anche anticipando la riforma del titolo V della Costituzione”. 

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