Giornate Medievali a Melfi, focus su parole-chiave di ieri e di oggi
23 Ottobre 2025, 10:45
Riscoprire il Medioevo non come età oscura, ma come laboratorio di idee che ancora oggi parla al nostro tempo. E’ questo l’obiettivo del Festival “Parole, tra passato e presente” a cura del professor Fulvio Delle Donne che si terrà nel castello federiciano di Melfi il 24 e 25 ottobre, in occasione delle Giornate Medievali in programma nella cittadina del Vulture fino al 26 ottobre.
In un comunicato diffuso dall’ufficio stampa, è specificato che “il Festival rientra tra le iniziative del progetto ‘Fantastico Medioevo’ promosso dalla Presidenza della Giunta regionale della Basilicata e coordinato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Apt Basilicata, Lucana Film Commission, Musei e Parchi Archeologici di Melfi e Venosa, Regione Normandia, con la direzione scientifica del professor Fulvio Delle Donne”.
“Veloci dialoghi tra storici, giornalisti ed esperti di politica, economia, ambiente, turismo e religione metteranno a confronto, da prospettive diverse e talvolta contrastanti, parole-chiave di ieri e di oggi: Stato, Mediterraneo, Ospitalità, Immagine, Castelli, Falconeria. Non mancherà lo sguardo sulla Santità e sulla Pace, nell’anno dedicato a san Francesco, richiamando l’esempio di Federico II e della sua ‘Crociata della pace’. Si viene così a creare un ‘corto circuito’: stabilire un confronto diretto e costante tra passato e presente, per riflettere su concetti che restano centrali nella nostra attualità e che trovano un punto di snodo nella grande storia normanna e sveva. È quella stagione che fece della Basilicata, soprattutto tra XI e XIII secolo, un centro propulsivo di innovazioni culturali, ideologiche, sociali e politiche”.
A Melfi “città in cui l’Imperatore svevo – è sottolineato nel comunicato – emanò le celebri Costituzioni che segnarono la nascita di un longevo Stato nel Mezzogiorno, il Medioevo torna a parlare al presente. Riconoscendo nel passato la strada da cui proveniamo e l’identità che ci caratterizza, la memoria diventa bussola per orientarci oggi e indicarci le rotte di domani”.