mercoledì, 18 Dicembre 2024

Spazio anche ai Lego nel nuovo allestimento di Palazzo Lanfranchi

Due mesi di chiusura ha riaperto a Matera il Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata, per consentire una migliore fruibilità di spazi e delle opere di varie epoche.

L’evento è stato preceduto dal taglio del nastro, effettuato dalla direttrice del Museo nazionale di Matera, Anna Maria Mauro, con gli eredi del collezionista Camillo D’Errico, dell’artista Luigi Guerricchio e rappresentanti della Fondazione Carlo Levi.

Al piano terra, dell’antica sede del Liceo ginnasio che ospitò dal 1882 al 1884 il giovane professore e poeta Giovanni Pascoli, sono state inaugurate le nuove sale dedicate alle opere dei grandi maestri del Novecento, Carlo Levi (il medico e artista torinese confinato in Lucania durante la dittatura fascista) e l’artista materano Luigi Guerricchio, curate rispettivamente da Daniela Fonti e Maria Adelaide Cuozzo.

Nella Sala Levi è stato riallestito il telero ”Lucania ’61” di Carlo Levi, opera che è stata riprodotta al piano superiore nella sala didattica riservata ai bambini, con l’impiego di oltre 220 mila mattoncini Lego.

Al primo piano sono state allestite due sezioni espositive denominate ‘l’Arte del territorio’, che comprende una selezione di opere locali di arte sacra, dal Medioevo al Settecento e ”Camillo D’Errico’ con una collezione di pittura napoletana del ‘600 e del ‘700, curata da Stefano Causa. I lavori di restauro hanno interessato nei mesi scorsi anche la riqualificazione delle facciate e degli aspetti architettonici di Palazzo Lanfranchi, con particolare attenzione alla accessibilità e alla valorizzazione delle opere, e alla illuminazione degli esterni.

Per Mauro, la riapertura al pubblico di Palazzo Lanfranchi è un momento storico per Matera: ”Con gli interventi realizzati non solo abbiamo restituito al pubblico uno spazio ricco di storia e arte, ma lo abbiamo reso più inclusivo e accessibile, in linea con la nostra visione di un museo aperto e partecipativo. Siamo certi che le innovazioni introdotte e le nuove modalità di fruizione sapranno affascinare i visitatori, stimolando un dialogo più profondo con le opere esposte”.

(Photo credits @Ansa)

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