Una radicale definizione delle strategie di marketing e di promozione della Basilicata per superare la poca conoscenza del brand Basilicata sul mercato ed una evidente carenza strutturale della regione. Lo sostiene una nota dell’Apt regionale. “La crisi economica – spiega il direttore generale, Gianpiero Perri, principale animatore del gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di Piano turistico regionale – accentua una tendenza già in atto: alla vacanze più brevi e ripetute nell’arco di un anno si accompagna un accorciamento del raggio di spostamento”. Nel comunicato si spiega che il concetto di prossimità turistica ha una particolare aritmetica: studi analitici hanno stabilito che una meta a 45 minuti dall’aeroporto d’arrivo è considerata vicina. E quindi capitali europee che hanno collegamenti con Bari e Pontecagnano (quando riaprirà) sono da considerare interessanti.
Non a caso questo è uno degli aspetti emergenti del Ptr: se da un lato la Basilicata continua a essere associata a concetti e valori positivi nella sfera della naturalezza e dell’intangibilità, dall’altro il suo brand all’estero è ancora debole e va comunque connesso quanto meno all’intero Sud Italia. La scelta di fondo è quindi di promuovere non genericamente il marchio regionale ma i diversi prodotti già noti e riconoscibili: “Il turismo – insiste Perri – non è un’attività culturale e divulgativa: quando scocca la scintilla della motivazione al viaggio, che può essere la più intrigante e disparata, occorre poi che ci sia un’offerta di servizi e di attività ricreative, di infrastrutture ricettive, di logistica dei trasporti, idonea a soddisfare questa domanda”.
Alle carenze storiche di offerta strutturata del turismo lucano intendono dare una risposta i Piot, i Pacchetti integrati di offerta turistica, che puntano appunto a forme avanzate di partenariato tra pubblico e privato per lo sviluppo e la commercializzazione di pacchetti. Il nuovo strumento, definito nel Ptr, è in corso di definizione e vedrà l’allocazione di importanti risorse comunitarie da parte della Regione.
Non a caso questo è uno degli aspetti emergenti del Ptr: se da un lato la Basilicata continua a essere associata a concetti e valori positivi nella sfera della naturalezza e dell’intangibilità, dall’altro il suo brand all’estero è ancora debole e va comunque connesso quanto meno all’intero Sud Italia. La scelta di fondo è quindi di promuovere non genericamente il marchio regionale ma i diversi prodotti già noti e riconoscibili: “Il turismo – insiste Perri – non è un’attività culturale e divulgativa: quando scocca la scintilla della motivazione al viaggio, che può essere la più intrigante e disparata, occorre poi che ci sia un’offerta di servizi e di attività ricreative, di infrastrutture ricettive, di logistica dei trasporti, idonea a soddisfare questa domanda”.
Alle carenze storiche di offerta strutturata del turismo lucano intendono dare una risposta i Piot, i Pacchetti integrati di offerta turistica, che puntano appunto a forme avanzate di partenariato tra pubblico e privato per lo sviluppo e la commercializzazione di pacchetti. Il nuovo strumento, definito nel Ptr, è in corso di definizione e vedrà l’allocazione di importanti risorse comunitarie da parte della Regione.