Non si fermano i crolli a Pompei, che nei giorni scorsi ha subito due ulteriori ferite dovute alle piogge, al peso del tempo ed ai mancati restauri. I crolli, avvenuti in orario di assenza di visitatori, non hanno fatto registrare feriti. Pietre si sono staccate nel pomeriggio di sabato da un arco già puntellato sottostante il Tempio di Venere. Nella mattinata di ieri, invece, si è sbriciolato un muro alto 1.70 m di una tomba situata nella necropoli di Porta Nocera.
Dario Franceschini, neoministro dei Beni culturali, ha immediatamente indetto per stamattina una riunione operativa su Pompei. Franceschini ha chiesto un rapporto dettagliato sulle motivazioni dei crolli nel sito archeologico degli ultimi mesi per valutare l'efficacia degli interventi di ordinaria manutenzione e lo stato del Grande Progetto Pompei. Al tavolo hanno preso parte Massimo Osanna, Soprintendente incaricato; Luigi Malnati, dg delle antichità; Giovanni Nistri,dg del Grande Progetto Pompei.
”Il Tempio di Venere era l'avamposto della città verso il mare. Il suo stato di conservazione era da tempo compromesso. Per quanto riguarda la necropoli di Porta Nocera, si tratta della più rilevante, per numero e importanza di monumenti funerari, tra quelle rinvenute nell'area archeologica – afferma Antonio Irlando, architetto responsabile dell' Osservatorio Patrimonio culturale”.
Nel Tempio di Venere, sono cadute pietre dalla spalletta del quarto arcone sottostante la struttura. La muratura, interessata da alcune lesioni, era già stata puntellata. Più grave il crollo che ha interessato il muro di una tomba della necropoli di Porta Nocera, prospiciente l'antica strada. Il muro serviva da contenimento del terreno in cui erano state poste le sepolture ed era pertanto costruito contro-terra.