giovedì, 18 Aprile 2024

Protesta bus turistici, in ginocchio oltre mille aziende per il Covid

Un lungo e lento corteo, aperto da un carro funebre, e composto da circa cento autobus. Operatori del settore gran turismo, dell’autonoleggio bus e del noleggio con conducente hanno marciato a una ‘velocità’ di 30 chilometri all’ora dalla zona orientale di Napoli a Caianello, sull’autostrada A1, per poi tornare in città per evidenziare la gravissima difficoltà in cui si trova il settore, in crisi per effetto del Covid e che ancora oggi resta completamente paralizzato.

In Campania 1058 aziende sono sull’orlo del fallimento, lamentando 300 milioni di fatturato in meno nel 2021, quando fatturavano 450 milioni. 4500 tra autobus, van e noleggio con conducente hanno avuto una forte contrazione della propria attività e non riescono a far fronte alle spese e alle esposizioni con le banche. La categoria è fortemente penalizzata dal blocco del turismo che continua da due anni ma che paga tutti i rincari, dal costo dell’autostrada a quello del gasolio.

Secondo quanto è stato denunciato, senza un intervento del Governo le aziende sono destinate a fallire e 10mila posti di lavoro, contando i 5000 lavoratori diretti dipendenti delle aziende e i circa 5000 lavoratori dell’indotto (tra carrozzieri, meccanici, gommisti e tutti coloro che lavorano nella manutenzione dei “mezzi”) sono a forte rischio.

Alla manifestazione ha aderito Confesercenti Campania/Federnoleggio: Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno sottolinea: “E’ stata una manifestazione di dolore, il grido di disperazione di un comparto in ginocchio”.

“La nostra categoria – aggiunge Gennaro Lametta, coordinatore di Federnoleggio/Confesercenti Campania – è completamente dimenticata. L’unico nostro obiettivo è tornare a lavorare ma se non si eliminano le restrizioni allora il governo deve darci la possibilità di sopravvivere. I nostri bus si sono svalutati ed hanno perso due anni di vita utile”.

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