Ora la Via Francigena campana è più accessibile


Regione Campania e Agenzia Campania Turismo hanno messo in campo una serie di azioni per migliorare e rendere ancor più fruibile l’esperienza di tutti i camminatori del tratto campano della Via Francigena. Un piano di interventi presentato agli operatori dell’informazione in occasione di un tour partito dal primo tratto che, dal Ponte Real Ferdinando sul Garigliano, si snoda tra borghi, vallate e siti archeologici di rara bellezza.

Toccate le prime quattro tappe ufficiali del cammino: Minturno – Sessa Aurunca (24,2 km); Sessa Aurunca – Teano (15,4 km, di passaggio): Teano – Roccaromana / Statigliano (22,1 km); Statigliano – Alife (17,2 km). 

Un percorso esperienziale che ha portato i partecipanti a scoprire il ponte Borbonico di Minturno, opera all’avanguardia datata 1832, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Sessa Aurunca, l’ospitalità dell’ostello Il Giardino Segreto di Roccaromana, la Torre Normanna di Statigliano, fino ad Alife con i suoi criptoportici, l’ anfiteatro romano e i resti medievali. Momenti di incontro con associazioni, amministratori locali e realtà del territorio hanno messo in luce il lavoro di riqualificazione e promozione che la Regione sta conducendo insieme a Comuni, GAL, diocesi e associazioni.

In Campania, la Via Francigena si snoda per circa 250 km da Sessa Aurunca a Buonalbergo, al confine con la Puglia, articolandosi in 9 tappe principali e 8 varianti ufficiali. Il percorso attraversa le province di Caserta, Benevento e Avellino regalando un’esperienza immersiva tra borghi medievali, vallate incontaminate e siti archeologici. Il secondo piano di interventi è stato avviato dalla Regione Campania nel 2024.

“Un’iniziativa volta a far emergere l’anima profonda di questo cammino – dice il commissario straordinario dell’Agenzia Campania Turismo, Alessandro Fimiani – che abbraccia natura, storia, cultura, gastronomia e spiritualità. Il nostro obiettivo non è solo turistico, è rigenerativo. Vogliamo promuovere un turismo che non consuma i luoghi ma li custodisce, che rafforzi i territori economicamente, socialmente e culturalmente. La Francigena campana è un’opportunità per restituire centralità ai piccoli borghi e alle economie locali, costruendo insieme una rete viva fatta di identità, narrazione e accoglienza. La Via Francigena è stata nel Medioevo una strada di unione culturale per l’Europa. Oggi rappresenta un ponte tra le culture e un viaggio alla riscoperta delle nostre radici comuni”.

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