“Ho parlato con la ministra Santanché e c’è un piano di lavoro e di promozione della costa romagnola che sarà pronta ad accogliere i turisti. Non si fermerà nulla e tanta gente dovrà venire per dare una mano alla nostra economia”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, durante il punto stampa a Bologna sull’emergenza. “Anche la costa in parte è ferita, ma conosco gli operatori turistici della riviera, quella è gente tosta che non si arrende mai – ha aggiunto – hanno insegnato a tutti l’ospitalità e la capacità di dare servizi a tutte le età. Mi aspetto ondata di solidarietà anche dal turismo”.
“La campagna di promozione la faremo insieme all’Enit e al Governo, come ho sempre detto ad albergatori e Comuni, non appena la situazione si sarà stabilizzata – ha aggiunto l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini -. Sabato 27 maggio verrà in Regione la ministra del Turtismo Daniela Santanchè, e la presenteremo insieme a lei. Sono in contatto con la ministra fin dal primo giorno dell’ondata di maltempo – ha ribadito l’assessore – faremo con lei una conferenza stampa di presentazione del piano di promozione straordinario per promuovere la nostra Riviera e rassicurare tutti i turisti sulla piena agibilità di stabilimenti, spiagge e strutture ricettive. In parallelo è bene che imprenditori, associazioni e Comuni inizino ad agire già autonomamente, usando i propri siti e canali social. Noi, e lo ribadisco, saremo pronti a breve, insieme al Governo e all’Enit. Faremo quindi due campagne – ha concluso l’assessore – una rivolta al mercato italiano e l’altro a quello estero, prevalentemente per la Germania, che rappresenta da sempre un bacino importante per il nostro turismo”.
Intanto secondo le prime stime, i danni sono per “alcuni miliardi” e serviranno almeno 620 milioni per le infrastrutture della regione tra rete stradale sgretolata dalle frane in Appennino e ferrovie interrotte. L’acqua in pianura e le frane in montagna hanno portato la devastazione. Campi e paesi allagati, borghi isolati, strade distrutte, un territorio da ripensare, dicono gli amministratori in queste ore, quando ancora l’emergenza non è passata e il conto è effettivamente complesso da fare. E poi il turismo, con le disdette che sono già iniziate ad arrivare anche se la zona costiera, gli alberghi e le spiagge, sono stati relativamente risparmiati. E c’è tutto il fronte dei beni culturali, con smottamenti e frane che hanno rovinato giardini storici e palazzi, infiltrazioni in un luogo come la Biblioteca malatestiana di Cesena e l’acqua arrivata a minacciare le ceramiche di Faenza e Casa Fellini a Gambettola.