I monti innevati della Carnia si preparano a festeggiare il Carnevale di Sauris che, da secoli, si svolge secondo i medesimi rituali e quest’anno ha il suo clou sabato 6 febbraio.
Il Carnevale di Sauris – Voshankh – ha due protagonisti incontrastati: il Rölar e il Kheirar. Il Rölar è una figura magica e demoniaca armata di una scopa che avverte la gente che si prepari per la mascherata. Con lui c’è il Kheirar, il re delle maschere che orchestra lo svolgimento della festa: il volto celato da una maschera di legno, ha vesti lacere e una scopa in mano. Dopo aver spazzato il pavimento, introduce a turno coppie di maschere che intrecciano antiche danze al suono della fisarmonica.
Nel pomeriggio di sabato, le due figure percorrono le vie di Sauris e delle sue frazioni, accompagnate da un corteo di maschere, che possono essere brutte (Schentena schembln) o belle (Scheana schembln). Le maschere che coprono il volto sono di legno e si rifanno a quelle antiche, di cui sono conservati bellissimi esemplari antichi al Museo di Arti e Tradizioni Popolari di Tolmezzo, la città della Carnia.
All’imbrunire prende quindi il via la Notte delle lanterne, una passeggiata fra i boschi a cui tutti sono invitati: il corteo, guidato dalle maschere, parte da Sauris di Sopra al lume delle lanterne e si inoltra nel bosco alla volta di un grande falò propiziatorio innalzato in una radura, attorno al quale ci si può riscaldare con vin brulè e rifocillare con dolci, fra cui le tradizionali frittelle di Carnevale insaporite con la salvia. La serata si conclude con piatti tipici saurani, musica, balli e con la premiazione delle migliori maschere. www.carnia.it