Tassa soggiorno, Asshotel: Alemanno riduca sprechi
Donati: istituire balzello in un solo comune è incostituzionale


Le imprese alberghiere già soffrono per la crisi e nel 2009 sono riuscite a contenere le perdite solo riducendo i prezzi, mediamente dell'8%: sarebbe sbagliato introdurre la tassa di soggiorno. E' la linea sostenuta dal presidente di Asshotel, Filippo Donati, che aggiunge: "il sindaco Alemanno non può pensare che il gettito – stimato in 80 milioni – proveniente dalla tassa di soggiorno possa aiutare a rimpinguare il bilancio del Comune di Roma, né tanto meno ad assestarlo. Suggeriamo al sindaco di cercare altrove le risorse per risollevare le sorti delle casse comunali, per esempio razionalizzando la spesa e intervenendo drasticamente sugli sprechi". "A Roma – conclude Donati – non arrivano solo turisti ma anche cittadini con le motivazioni più varie e stabilire una tassa in un solo Comune appare non solo incostituzionale, ma un rischio certo per la libera concorrenza tra imprese ed è prevedibile che le scelte dei turisti e degli operatori dell'intermediazione si sposteranno laddove non grava un balzello in più".

 

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