sabato, 16 Novembre 2024

Colosseo, per Italia Nostra Parco Archeologico mette a rischio lista Unesco

“La riforma Franceschini, con l’istituzione del nuovo Parco Archeologico del Colosseo, mette a rischio il centro storico di Roma dalla lista dei siti Unesco”. A lanciare l’allarme Filippo La Padula di Italia Nostra Roma, intervenendo alla conferenza stampa della Uil Beni culturali che ha presentato ricorso al Tar proprio contro il nuovo Parco archeologico.

“Abbiamo già scritto all’Unesco – dice La Padula – chiedendo un incontro con la commissione italiana perché si stanno verificando le condizioni per cui il centro storico di Roma venga cancellato dalla lista del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Lista che deve rispettare dei criteri: per rimanere dentro bisogna che ci sia una gestione unitaria, risorse, regolamenti e delle forme di tutela, perché altrimenti l’Unesco dice che l’area è abbandonata a se stessa e non fa parte del patrimonio dell’umanità. Al centro storico di Roma, invece, già era accaduto che il Piano regolatore del 2008 aveva tolto il vincolo paesaggistico che c’era sul complesso, non sui singoli monumenti è chiaro, che serviva a tutelare l’ambiente urbano. Ovvero, il Colosseo oggi è tutelato, ma tutta l’area intorno non lo è più perché il Piano regolatore non ha previsto questo vincolo complessivo sull’insieme delle strade e delle piazze.
Fino a prima della riforma Franceschini, poi, Francesco Prosperetti era il soprintendente del centro storico, quindi c’era un soprintendente che aveva le risorse per poter operare. Adesso, invece, avremo la frammentazione in tante Soprintendenze e la cancellazione della gran parte delle risorse dalla Soprintendenza che ha il compito di tutelare il centro storico. Italia nostra, quindi – conclude La Padula – va a chiedere all’Unesco che cosa pensa di questa situazione, perché con la riforma di Franceschini e l’istituzione del Parco archeologico del Colosseo i problemi sono aumentati e c’è il rischio che l’Unesco cancelli il centro storico di Roma dalla lista del Patrimonio dell’Umanità”.

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