Roma deve tirare la cinghia per risanare i conti. Oltre ai 300 milioni di euro strutturali fino al 2046 previsti dal governo bisognerà reperirne, ogni anno, altri 200 milioni per poter arrivare ai 500 milioni. Per questo il Campidoglio ha messo in campo una serie di misure previste dalla manovra del governo. Tra queste, l'aumento fino a un massimo di un euro a passeggero sui diritti di imbarco in partenza dagli aeroporti di Roma. "L'addizionale sull'imbarco – ha spiegato Alemanno – non ricade sui residenti e crediamo che un euro in più a passeggero sia un aumento tale da non creare intralci". Tra le misure che il Campidoglio adotterà dal 2011, anche la famigerata tassa sul turismo: un contributo di soggiorno a carico di chi alloggia nelle strutture ricettive di Roma, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione alla loro classificazione, fino ad un importo massimo di 10 euro per notte di soggiorno: "Il contributo di soggiorno – ha spiegato ricordando che New York, Parigi, Barcellona e Amsterdam lo hanno già applicato – sarà introdotto solo dopo il confronto con le categorie. Sono contrario alla demagogia su questo tema perché tutti i comuni sognano questo provvedimento sacrosanto perché non è accettabile che i romani continuino a pagare i servizi che vengono resi ai turisti con le loro imposte". Ma allo studio c'e anche il pagamento del pedaggio sulla Roma-Fiumicino, anche se Alemanno ha sottolineato che "cercheremo di evitarlo". Tuona contro la misura il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: "Sono contrarissimo. E' un'altra tassa che colpisce romani, turisti e pendolari. Inoltre, dopo la tassa di soggiorno, si tratterebbe di un nuovo segnale negativo per i turisti. Roma sta diventando la città delle tasse per chi viene a visitarla – ha proseguito Zingaretti – e questo porterà sicuramente a una diminuzione del flusso turistico nella Capitale".