Nuovi alberghi sulle montagne lombarde ma neppure un centimetro di verde sarà 'mangiato' dal cemento. Il consiglio regionale della Lombardia ha infatti approvato all'unanimità l'istituzione dell'albergo diffuso, la modalità ricettiva, già sperimentata con successo in Friuli Venezia Giulia, Toscana e Sardegna, che concentra in un'unica struttura i servizi di accoglienza come reception e ristorazione mentre distribuisce sul territorio gli alloggi dei turisti nelle case degli stessi paesi montani. In una parola alberghi-ecosostenibili per calamitare un maggior numero di turisti su Alpi e Prealpi rispettando e salvaguardando l'ambiente. Ma non solo. Pensato per incentivare il turismo in quei piccoli comuni di montagna "dove le catene di hotel – ha detto Carlo Saffioti (Pdl) – difficilmente investono", l'albergo diffuso valorizza le produzioni locali, una componente chiave del turismo sulle nostre montagne". In base al testo di legge, la struttura di accoglienza e gli alloggi dovranno essere situati nello stesso comune o in comuni limitrofi purché si trovino tra loro a una distanza non superiore ai 400 metri. La 'reception' e gli edifici per le camere da letto possono essere di proprietà di soggetti diversi, a condizione però che venga garantita la gestione unitaria dell'albergo.