martedì, 7 Maggio 2024

Bronzi Pergola, continua il tira e molla

Per Varotti devono restare a Pergola, loro sede naturale

“Le forze politiche e gli amministratori della nostra Regione devono essere più attenti e vicini alle problematiche delle località dell’entroterra. Non si possono privare i territori di servizi essenziali; non si possono accentrare risorse e funzioni nel capoluogo regionale o provinciale. L’entroterra non può essere spogliato, depredato e marginalizzato. Altrimenti , come è già successo per l’Alta Valmarecchia, si aprono percorsi che possono portare all’annullamento del senso di appartenenza alla nostra Regione”. Lo ha affermato Amerigo Varotti, direttore provinciale di Confcommercio, in merito dei provvedimenti che vedono coinvolta la città di Pergola sul mantenimento dei suoi Bronzi Dorati.
“Sui Bronzi Dorati, che sono ospitati nella loro sede naturale, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha riaperto il tema del pendolarismo tra Ancona e Pergola, non vi sono dubbi: i Bronzi devono restare a Pergola dove sono adeguatamente valorizzati, contribuendo allo sviluppo economico e turistico del Comune e della Valle del Cesano. Da questo punto di vista è stato estremamente importante l’intervento di Pietro Marcolini, assessore Regionale alla cultura, ha subito sposato la causa di Pergola. Risulta inaccettabile – continua Varotti – l’interrogazione della senatrice Magistrelli al ministro dei Beni Culturali per l’assegnazione definitiva al Museo di Ancona. Una follia dal punto di vista culturale ed economico che si giustifica solo con la volontà accentratrice di Ancona ed alla conseguente marginalizzazione del resto del territorio. Stesso discorso vale per l’intervento dell’ex presidente della Cciaa di Ancona, Giampaoli, che metterebbe i Bronzi sotto il loggiato delle Muse di Ancona come 'stimolo per il turismo'. Ma le Marche non sono solo Ancona”, conclude Varotti.

 

 

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