"Le organizzazioni sindacali si fanno promotrici di una campagna a favore della tassa di soggiorno non condivisibile nella forma e nel merito". Lo afferma Amerigo Varotti, direttore provinciale Confcommercio dopo aver letto con attenzione le dichiarazioni dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil in merito ai bilanci degli Enti locali.
"La tassa di soggiorno – spiega – non può essere utilizzata come strumento per risanare i bilanci dei Comuni né per garantire il mantenimento dei servizi. Potrebbe essere introdotta per progetti mirati in campo turistico, se questi progetti ci fossero e fossero condivisi. Nel merito, se introdotta sin dall'anno 2012, la tassa di soggiorno dovrà essere pagata inevitabilmente dagli albergatori, campeggiatori e imprenditori del turismo, i quali, a fronte di contratti già stipulati con TO, agenzie, circoli sportivi e centri sociali, non potranno ovviamente richiedere ai clienti il pagamento della tassa. E inoltre, questo balzello medievale comporterà inevitabilmente – aggiunge – la contrazione delle presenze e la redditività delle imprese turistiche. Per questo, vista la pervicacia con cui i sindacati spingono per l'introduzione della tassa di soggiorno che graverà sulle tasche delle imprese, Confcommercio Pesaro e Urbino – conclue – sospende le trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo dei lavoratori del Turismo, per il quale aveva già ricevuto le piattaforme delle tre organizzazioni sindacali del settore".