venerdì, 19 Aprile 2024

Marche seconde in Italia per green economy. Spacca: miglioreremo ancora

Marche sempre più sostenibili, verdi, attente all’ambiente e alla green economy. Dopo la performance dello scorso anno, con il 3° posto in Italia per economia verde, adesso la regione è in 2^ posizione nella classifica della ‘Green Economy 2014’, stilata da Fondazione Impresa-Studi sulla piccola impresa. 

Negli ultimi 5 anni le Marche sono passate dal 14° al 2° posto. Prima regione del centro e seconda in Italia solo al Trentino Alto Adige. “Negli ultimi anni le Marche – commenta Gian Mario Spacca, presidente della Regione – hanno sempre migliorato la propria performance, scalando ben 12 posizioni dal 2010 a oggi. Questo è il premio di un lavoro, spesso silenzioso ma costante e accurato, per fare della green economy un driver di sviluppo del nostro territorio. Turismo, ambiente, agricoltura, energie rinnovabili rappresentano per la Regione punti di forza su cui far leva per accompagnare la crescita delle Marche”.

Il secondo posto in Italia delle Marche (alle quali è assegnato un punteggio di +0,278, contro una media nazionale di -0,124) è determinato da 2 leadership assolute: la prima riguarda la potenza solare-fotovoltaica in conto energia installata più elevata d’Italia e il più alto numero di punti vendita di prodotti biologici (16,0 ogni 100 mila abitanti); la seconda, il rendimento costante attraverso quasi tutti gli indicatori green, con solo 4 casi su 21 dove le Marche si posizionano al di sotto di metà classifica.

Si ricordano, in particolare, anche gli ottimi posizionamenti nella qualità ambientale dei prodotti (4° per licenze ecolabel), raccolta differenziata (4° posto) e alloggi-agrituristici (5°). Inoltre, le Marche sono terze per energia elettrica da rinnovabili, settime per agricoltura biologica e allevamenti biologici, quarti per operatori del biologico.

“Spiace solo per due indicatore – conclude Spacca – l’utilizzo del trasporto pubblico locale e il numero di autobus ogni 1.000 abitanti. La nostra regione, penalizzata pesantemente dai trasferimenti nazionali in questo settore, tra i più bassi in Italia, sconta un gap che da tempo denunciamo”.

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