martedì, 19 Novembre 2024

Fiumicino nel caos, consumatori e compagnie preoccupati per l’estate

Non accennano a diminuire i disagi allo scalo di Fiumicino dopo l’incendio dello scorso 7 maggio. Ad oltre un mese di distanza, ancora operatività ridotta per il T3. Una situazione insostenibile secondo l’Adiconsum che chiede soluzioni immediate soprattutto perche la stagione estiva è già praticamente iniziata.

“Chiediamo ad Enac – dice Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum – un intervento immediato. È necessario riorganizzare i servizi, riprogrammare i voli in maniera tale che i disagi per i passeggeri non siano continui e l’aeroporto riprenda una normale funzionalità. Oramai è trascorso oltre un mese e parlare di situazioni eccezionali per giustificare i continui disservizi non è più possibile. I consumatori si aspettano risposte che non hanno. Ancora di più preoccupa questa situazione in vista della stagione estiva, l’aeroporto di Roma è uno snodo fondamentale. Assicurare i servizi ai passeggeri è un obbligo di tutti i soggetti coinvolti, visto che i biglietti continuano ad essere venduti.
Chiediamo ad Enac un incontro con tutti i soggetti coinvolti, vettori e rappresentanti dell’aeroporto per avere rassicurazioni in vista del traffico estivo – prosegue Giordano -. Chiediamo anche un confronto sui canali di comunicazione che devono essere dedicati e gratuiti per i consumatori”.

Ma la situazione preoccupa anche le associazioni dei vettori che operano a Fiumicino (AOC – Comitato Operatori Aeroportuali, Assaereo, Comitato Utenti e Ibar) che a tutt’oggi dichiarano di non aver ricevuto le indicazioni indispensabili per informare i propri clienti in maniera corretta e tempestiva; raccomandano pertanto ai passeggeri in partenza nel weekend di presentarsi in aeroporto con largo anticipo rispetto all’orario di partenza del volo, utilizzando laddove possibile i sistemi di web check-in.

 Si teme infatti che molti dei passeggeri prenotati sui voli cancellati, a causa del brevissimo preavviso accordato prima della chiusura di un intero terminal, potrebbero presentarsi comunque in aeroporto; in tal caso la carenza di disponibilità alberghiera e la grave congestione dei punti di ristoro in aeroporto renderebbero alquanto problematica la attività di assistenza ai passeggeri prescritta dalla normativa vigente.

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