martedì, 19 Novembre 2024

Malpensa, insorgono le opposizioni ma il codice Iata resta MXP

L’aeroporto milanese di Malpensa è ufficialmente intitolato a Silvio Berlusconi. Con un’ordinanza di Enac ad effetto immediato, lo scalo ha acquisito il nome del fondatore di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio. L’annuncio è arrivato con una nota del ministero dei Trasporti guidato dal segretario della Lega Matteo Salvini, che ha espresso “grande soddisfazione”.

L’intestazione a Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa non modifica la denominazione dello scalo, che resta quella attuale con il codice Iata ‘MXP’. La denominazione degli aeroporti è una cosa e la loro intestazione un’altra. Fanno storia a sé lo scalo di Parigi Charles De Gaulle e l’aeroporto di New York Jfk. Il primo è identificato come ‘Paris Cdg’, perché intitolato all’ex-presidente della Repubblica Francese fin dalla sua inaugurazione nel 1974, a 4 anni dalla morte del ‘Generale’, il secondo invece fu intestato all’ex-presidente Usa nel 1963, l’anno della sua morte a seguito dell’attentato di Dallas. Per gli altri scali mondiali le denominazioni Iata sono diverse dalle loro intestazioni. L’aeroporto di Milano Linate ad esempio è intestato al pioniere dell’aviazione Enrico Forlanini ma il codice Iata è ‘Lin’ e Roma Fiumicino è intestato a Leonardo da Vinci ma la sigla Iata è ‘Fco’.

Intanto contro la decisione di Enac e ministero insorgono le opposizioni. “Il governo Meloni restaura perentoriamente la repubblica delle banane – è stato il commento del M5s – Se frodi il fisco e vieni condannato in via definitiva, una volta passato a miglior vita ti intitolano persino un aeroporto internazionale”. La proposta di intitolare lo scalo a Berlusconi aveva fatto parlare il sindaco di Milano Giuseppe Sala di “tempi barbari. E’ pazzesco – aveva spiegato – che una decisione del genere venga presa da un presidente di Enac” senza confrontarsi con Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi partecipata dal Comune”.

E dunque mentre il centrodestra festeggia i responsabili del Pd della Lombardia, di Milano e di Varese hanno annunciato un’iniziativa per ottenere, attraverso “le vie formali”, la revoca dell’intitolazione “a una persona divisiva e portatrice di valori non condivisi”. Amaro Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi e deputato di Avs: l’intitolazione dello scalo al cavaliere è “una scelta che farà ridere il mondo, una scelta arrogante di chi pensa di comandare l’Italia imponendo con la forza un nome che invece divide il Paese”. La protesta ha coinvolto il campo largo al completo. Per Azione è stata “un’operazione insensata”. Il senatore di Iv Ivan Scalfarotto ha chiesto a Forza Italia di togliere “il nome del suo fondatore dal simbolo del partito. Perché o si è parte del patrimonio di un intero Paese o si è campioni di una parte sola”.

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