Mancano gli ultimi passaggi per l’approvazione definitiva del piano aeroporti. Ricevuto l’ok della Conferenza Stato-Regioni e dopo il parere delle competenti commissioni parlamentari e la deliberazione definitiva del Consiglio dei ministri, il piano verrà sottoposto alla firma del presidente della Repubblica.
In una nota, il ministero dei Trasporti sottolinea che “l’Italia, finalmente, non è più il paese dei 90 aeroporti, dove ognuno fa per sé, spesso generando perdite, sprechi e inefficienze”. Il Piano, ricorda la nota, era già stato approvato preliminarmente dal cdm nella riunione del 30 settembre 2014.
Il piano individua 10 bacini di traffico omogeneo, determinati in base al criterio di una distanza massima di 2 ore di percorso in auto da un aeroporto di particolare rilevanza strategica: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo-Adriatico, Calabria, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale, Sardegna.
In questi bacini sono stati individuati: 3 aeroporti strategici intercontinentali (Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia); 9 aeroporti strategici inseriti nella core network europea. Questi ultimi nove scali sono: Torino Caselle (a condizione che realizzi, in relazione alle interconnessioni ferroviarie AV/AC tra Torino e Milano, un sistema di alleanze con Malpensa), Bologna e Pisa/Firenze (a condizione che realizzino la gestione unica), Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo, Catania, Cagliari.
All’interno di ciascun bacino vi sono, inoltre, aeroporti considerati di interesse nazionale (Milano Linate, Bergamo, Brescia, Cuneo, Genova, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero).